Nel pomeriggio
facevo pensieri strani
sull'origine del dolore
poi l'aria bianca
come un incantesimo,
seduta in un bar all'aperto
tra siepi di alloro,
"trafitta da un raggio di sole..."
ho visto il dolore
aprirsi in prospettive,
colori liquidi,
apparenze di futuro
senza immagini
nell'evanescenza degli sguardi
ancorati a un cucchiaino da caffè.
Non muoverti, non muoverti, non muoverti,
mi dicevo,
parte del moto apparente,
dell'inesplicabile miracolo
dell'esistenza,
prospettive,
così ho ripreso il cammino,
mondata dalla domanda iniziale;
già cadeva la Via Lattea,
già cadeva la sera,
vorticoso spettacolo
del moto apparente delle cose.
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