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La storia sconosciuta di H. e Gretel

di Annalisa Scialpi
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Pubblicato il 04/12/2025 19:06:22

Hansel, mettendo in tasca i sassolini e conducendo suo sorella in salvo, lontano da casa, pensava di aver agito in maniera saggia e di aver fatto la maggior parte del lavoro. Quale fu la gioia quando giunsero alla casetta! Fuori faceva freddo e la casetta fumante gli faceva ricordare certe fantasie, che ormai reputava da bambino anche se, in effetti, lo era.

Nel frattempo, pensava a suo padre e alla matrigna con stoicismo.

"Credo di aver sentito male. Forse sognavo."

Gretel lo guardò coi suoi grandi occhi troppo aperti.

" Che vuoi dire?" indagò.

" In fondo i nostri genitori hanno riposto a principi di economia domestica."

" Abbandonare due bambini nel bosco, secondo te, è economia domestica?"

" Credo che dovremo tornare" disse e sembrava pallido. Forse aveva troppa paura.

" Non ci penso nemmeno. Quella è stata capace di abbandonarci. Magari, se torniamo, ci ucciderà".

" Sei sempre la solita esagerata. Come puoi pensare una cosa tanto immorale?"

" E abbandonare due bambini nel bosco cos'è? Un atto morale?"

Gretel non usava mai la parola morale. Le sembrava falsa come polistirolo. E tuttavia lo fece, per rispondere al fratello nel suo linguaggio. La neve iniziò a cadere. E Gretel non capiva perchè tutti a casa sua dovessero fare un gran dire attorno all'evidenza, complicando e confondendo le cose.

Fu con rammarico che disse a suo fratello: "Se proprio vuoi, torna tu. Io resto."

Hansel non se lo fece ripetere due volte e la lasciò lì, accanto a quella casetta fumante, dandosela a gambe. Gretel lo vide allontarsi e lo chiamò più volte, ma Hansel procedeva dritto, come rispondendo a un richiamo, che lo conduceva verso qualcosa di pericoloso. Forse, di letale. Gretel sentì di averlo perso per sempre e le si strinse il cuore.

E tuttavia, trovò il coraggio e non si perse d'animo. Quel coraggio che tutte le donne, anche da bambine, hanno innato. Nelle favole che inventava nella sua testa, perchè nessuno le portava dei libri, immaginò una donna buona, gentile, dietro la porta.

"Ma anche se vecchia, fa nulla" si disse.

E tuttavia non riusciva a spingersi fino alla porta. Qualcosa la inchiodava lì. Forse era stata troppo sola e non credeva più che qualcuno volesse veramente accoglierla. O non credeva più nella bontà degli esseri umani, dopo tanta cattiveria gratuita. O si sentiva troppo triste per la perdita del fratello. Ululati in lontananza la spinsero a decidersi. Così bussò.

Ad aprirle fu proprio una vecchina con un foulard nero.

"Questa l'ho già sentità" disse Gretel alla vecchia, che era più brutta di quando si potesse immaginare. E non capì però cosa avesse sentito, nè da chi. Però la scena le risuonò familiare. Come tutte le streghe, aveva il naso adunco che terminava, però, in gancio. Gli occhi erano spalancati e fiammeggianti come quelli di un'aquila. Era bella grossa e portava un mantello porpora su una gonna color sabbia. L'aspetto divertente erano le ciabatte blu con le renne.

" Cosa hai sentito bambina?"

Ma Gretel pensò che non avesse importanza ricordare. Per lei contava soprattutto agire.

" Non credere che mi farai compassione" disse la vecchia, richiudendo la porta, che lasciava entrare spifferi simili agli ululati. Poi andò a sedere di fronte al camino acceso, lasciandola impalata e infreddolita sull'uscio.

Gretel stava per parlarle della matrigna, del padre senza carattere, del fratello codardo, ma sentì che la vecchia non voleva storie stucchevoli. Mangiava pane con abbondante formaggio arrostito sul fuoco, che le colava dalla bocca stretta e pelosa.

"Perchè dovrei darti qualcosa. Per legge d'ospitalità? Le leggi umane mi fanno un baffo" disse e lanciò un peto.

A Gretel piacque quell'ultima frase e capì che avevano molto in comune. Sentì subito un grande affetto e si accorse che quella donna rude e sgarbata la vedeva.

" Danzerò per lei, così mi meriterò la mia fetta di pane e formaggio e il privilegio di stare di fronte al camino" osò Gretel.

La vecchia sembrò non starla a sentire e continuò a mangiare, riscaldandosi intanto i piedi, dopo aver tolto le ciabatte.

"Ti darò pane e formaggio solo se la tua danza mi piacerà" disse, senza voltarsi verso la bimba.

"Altrimenti ti cucinerò e ti mangerò per c...e...na" si imbrogliò e Gretel intuì che non diceva sul serio, ma che forse manteneva il suo clichè di strega di Hansel e Gretel.

Gretel non aveva mai danzato e la possibilità che facesse una danza pietosa era elevata. Fu in quel momento però che, fissando i carboni ardenti, sentì il gelo nel suo cuore. Non aveva più nessuno e se anche la strega l'avesse cucinata, nessuno avrebbe pianto la sua scomparsa.

E fu nell'attimo in cui la tristezza l'attraversò come un torrente, che i suoi piedi iniziarono a muoversi da sè, disegnando passi e movenze originali.

La strega rimase a bocca aperta, smise di ingozzarsi e iniziò a gocciolare dal naso, poi dei lacrimoni caddero, pesanti, sul suo volto secco e rugoso.

Da quanto tempo li stava aspettando! Una strega, di quelle vere, quando era giovane, le aveva fatto un incantesimo, inaridendo il suo cuore. E le streghe vere sono quelle carine, sempre a posto nel vestire e nel trucco, che odiano i bambini, gli animali e la natura, che usano i poveri come termine di paragone del loro fascino indiscusso, che parlano poco ma mormorano di continuo.

" Diventerai così brutta e sola, che nulla riuscirà a intenerirti" le aveva sibilato la strega.

" Avrai solo una possibilità di ritornare alla tua giovinezza: una lacrima. Basterà una lacrima a rompere l'incantesimo, ma tu diventerai così arida che nulla riuscirà più a commuoverti" le aveva detto la maliarda con gelo garbato.

Mentre la vecchia ricordava quelle parole, sentiva che il suo pianto le scioglieva, assieme all'incantesimo. E all'improvviso, toccandosi il volto, capì che era tornata giovane e che al posto della chioma grigia, rada e unta le erano tornati i bellissimi capelli corvini e anche le rughe e i peli sul volto erano spariti.

Gretel, a quella vista, si bloccò.

" Mi piacevi anche da strega" pensò, mentre contemplava il miracolo a bocca aperta, fermando la danza.

Così l'ex strega, liberata dall'incantesimo, saldò il suo debito e concesse a Gretel cena e calduccio.

Quella notte le due donne dormirono abbracciate, di fronte al camino che, come per miracolo, rimase acceso. E poi dormirono ancora per altre, infinite notti, viaggiando tra stelle e galassie.

Solo la luna sapeva quanto si erano sognate.

 

 


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