¡Hasta Siempre Comandante! (fedele a se stesso e agli ideali di libertà)
Se inseguire un ideale di libertà può trasformarsi in andare contro gli interessi di un intero popolo; se la rinuncia a ogni bene può trasformarsi in dispotica ostentazione; se il coraggio e/o l’alterigia di un leader che sa a quali sacrifici espone una nazione, allora Fidel Castro sì, oggi può essere considerato un despota.
Ma la storia insegna che in molti, noi tutti nel 1968, siamo stati despoti perché stavamo con Fidel, o con Nieto o con Che Guevara, nella difesa strenua di un alto ideale di libertà. Finanche quei ‘giovani americani’ che si ribellavano all’andata in guerra, per la disumana stupidità dei ‘grandi’ della terra.
Ancorché i tempi siano cambiati e la Rivoluzione Cubana si sia trasformata in una lotta per la sopravvivenza, cui è stata inevitabilmente sottoposta con la forza schiacciante di un embargo infinito, nel risvolto umbratile della storia, l’idealismo di Fidel Castro infine ha vinto.
Ha riscattato tutto ciò che è avvenuto dopo: digiuno, arsura, esproprio, violenza, ma anche rispetto, stima, fedeltà, dedizione, tenacia. La presunta supremazia degli altri non ha intaccato le ragioni di chi volente si era messo al seguito di un leader carismatico che chiamava alla lotta per la dignità.
Ma se lottare per la dignità di un intero popolo ha senso, se la libertà di una nazione è cruciale nella difesa della sua dignità, una scelta pur andava fatta, che fosse pro l’idealismo etico d’una integrità morale, o contro l’arroganza espansionistica di chi fingeva di darti una mano …
..anche per questo Fidel Castro è comunque un eroe del nostro tempo.
¡Hasta siempre Comandante!
Si seguir un ideal de libertad puede transformarse en ir contra los mismos intereses; si la renuncia a cada bien puede transformarse en despótica ostentación; si el ánimo e/o la altanería de un líder que sabe a cuál sacrificios expone todo un pueblo y una nación, entonces Fidel Castro sí, hoy puede ser considerado un déspota.
Pero la historia enseña que en muchos, todo nosotros en el 1968, hemos sido déspotas porque estuvimos con Fidel, o con Nieto o con Ché Guevara, en la defensa valiente de un alto ideal de libertad. Incluso aquellos 'jóvenes americanos' que se rebelaron a la ida en guerra, a la inhumana estupidez de los 'adultos' de la tierra.
Todavía ché los tiempos sean cambiados y la Revolución cubana se haya transformado en una lucha por la supervivencia, cuyo ha sido sometida inevitablemente con la fuerza aplastante de un 'embargo' infinito, en la solapa umbrátil de la historia, por fin el idealismo de Fidel Castro ha vencido.
Todo lo que ha rescatado ha ocurrido después: ayuno, quemazón, expropiación, violencia, pero también respeto, consideración, fidelidad, dedicación, tenacidad. La presunta supremacía de los otros no ha mellado las razones de quién que quiere se metió a la continuación de un líder carismático que llamó a la lucha por la dignidad.
Pero si luchar por la dignidad de todo un pueblo tiene sentido, si la libertad de una nación es crucial en la defensa de su dignidad, incluso una elección debió ser hecha, que fosos pro el idealismo ético de una integridad moral, o contra la arrogancia expansionista de quien fingió de echarte una mano…
.. también por éste Fidel Castro queda un héroe de nuestro tiempo.
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