:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Pensieri
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 909 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Sat Nov 30 17:29:13 UTC+0100 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

Risalendo la via Monte di Dio

di Teresa Nastri
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutti i pensieri dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 14/01/2016 08:26:41

Risalendo la via Monte di Dio

 

Che andirivieni! Napoli non si riposa mai, e ha infettato pure me che mi sentivo al riparo da spinte verso comportamenti non finalizzati. E dove mi trovo ora? A ripensare a tutto lo sciupìo di energie psichiche che non hanno prodotto niente, niente... "Ahi!, mi scusi, la prego". Ma che cavolo c'entrano le mie scuse, se è lui che mi è venuto addosso? "Signora, la smetta di scusarsi sempre", me lo hanno detto in tanti... Quella volta fu proprio un bell'esordio, mi pare ieri. Piazza Borsa, in attesa di un mezzo per raggiungere Piazza dei Martiri. Sotto la pensilina un gruppo di aspiranti viaggiatori si precipitò tutto insieme verso il tram, altri arrivarono correndo da tutti i lati, e io continuavo educatamente a spostarmi, e poi quell'uomo scuro e barbuto mi afferrò per un braccio e mi spinse sul predellino. "Signurì, ma addò ve crerite e essere, ccà stammo a Napule... Saglite! "  Quella mano puzzava, ma io credetti di aver imparato una lezione di adattamento di tipo darwiniano... Macché! ho continuato sempre a occupare spazi residui nella canèa metropolitana. Forse ha ragione Piero... "ma a che ti serve? cosa ci guadagni a seguire un seminario che al massimo può contribuire alla formazione dei laureati più giovani. Ormai quello che è stato è stato. Punto e accapo. Inutile illudersi... ma tu cerchi degli alibi, sono sicuro, tu sfuggi a te stessa, solo che poi cerchi di far ricadere su di me i sensi di colpa..."

Ah, ecco il negozio dove trovai quell'appendino Thonet. Piero manco se ne accorse che era un pezzo autentico. Ma... ne hanno un altro... No, non m'importa niente della casa, mi devo liberare dall'assillo di renderla più gradevole, almeno secondo l'ottica da cui la guardo. Tanto lui se ne frega... Tale e quale come per quello che scrivo. Quando mai mi ha chiesto di leggere un lavoro in fieri...

Eppure una stanza "tutta per me" (chi lo scrisse, Virginia Woolf?) teoricamente c'è, ma è il tempo che non mi appartiene mai del tutto, quando è in casa trova sempre un modo per interrompere i miei tentativi di concentrazione, forse è una forma di gelosia... Ma se guarda la tv non mi vede e non ha più la minima percezione della mia presenza, mentre io quel ronzio lo sento sempre, e non è il rumore che mi distrae, è proprio quella presenza che continua a farsi sentire, a dirmi che c’è e che il mio tempo non è mio del tutto, che può reclamare da un momento all’altro la mia attenzione... Niente da fare, sono in trappola... Ieri per esempio, mentre cercavo di preparare rapidamente la salsa per la pasta mi è venuta un’idea nuova, mi sembrò subito importante, per un momento pensai di asciugarmi le mani e andare ad appuntarla in qualche modo, per poi ritrovarla e lavorarci su; ma ero in un momento difficile, avrei dovuto anche spegnere, interrompere del tutto, e invece pensai che non era necessario, che quell’idea non poteva più sfuggirmi, tanto mi si era presentata chiara e distinta alla mente, era mia, ecco... Che menzogna! nulla è più mio, da tanto tempo, neppure i pensieri che non riesco a ritenere per più di qualche minuto se non li fisso nella concreta esistenza di un embrione, poche e scarne parole che formano un DNA... Che strano, poche parole diventano formule capaci di ricomporre un mosaico intero... Ogni volta così; poche parole e - sebbene con qualche sforzo - l’idea ritorna, la traccia si tinge di rosso, il filo di Arianna si fa visibile sullo sfondo piatto e cavo insieme, uno schermo grigio, il grigio dell’assenza in una casa che è solo un punto di transito, come una stanza a ore, solo che qui il tempo non ha più spessore né profondità perché è pura perdita, totale svuotamento di essenza... è passaggio d’ombre, ecco... Le idee, i pensieri, sono fantasmi fugaci che non si fermano perché non hanno più presa sulla tua mente, una zucca vuota in cui non c’è rimbombo perché ciò che vi passa è privo di peso, a meno che tu non faccia lo sforzo di conferirgli un’essenza perdurante tramite la materialità delle parole... Anche tanti  anni fa, in Germania, andavo all’università percorrendo il lungo marciapiedi, che è anche percorso per biciclette; guardavo le aiuole ordinatamente fiorite e una idea bellissima d’un tratto riempì tutte le cavità segrete della mente, la invase di luce, pensai di appuntarmene la traccia essenziale, avevo carta, penne, tutto..., ma anche allora mi illusi di poterla ritrovare senza sforzo, tanto essa era chiara e sostanziale, un’essenza incorporea che avevo catturato a volo e che non poteva più sfuggirmi giacché ormai era parte del mio stesso vissuto... E forse è qui il problema: l’enigma di un vissuto che subito smette di appartenerci perché anche il ricordarlo è un’oggettivazione estraniante, un mettercelo di fronte per osservarlo, farne materiale da laboratorio, trasformarlo nella favola in cui ricomponiamo i fuochi fatui della nostra esistenza.

Ha ragione Ricoeur, abbiamo bisogno dell’autoinganno per costruirci un’identità che è una proiezione d’ombre cinesi, le ombre che vediamo dalla caverna dell’Io ingannatore: senza quest’operazione di restaurazione continua noi non siamo veramente nulla che abbia durata, e l’unica esistenza possibile per noi è un’immagine sospesa, una mancanza di peso... Sotto di noi lo spazio infinito che tutto avvolge, ma siamo senza peso, nulla che possa ancorarci - tuffarci in quel vuoto non si può, così è l’inferno, il tondo nulla in cui non siamo più neanche un’ombra, una piega... nulla.

 

Ma è poi un male?

 

 

(8 novembre 2008)

 


« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Teresa Nastri, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Teresa Nastri, nella sezione Pensieri, ha pubblicato anche:

:: Arte e Finzione (Pubblicato il 11/06/2015 19:05:11 - visite: 727) »

:: Uomini... o alieni ? (Pubblicato il 31/05/2015 18:49:43 - visite: 657) »

:: Uomini... o alieni ? (Pubblicato il 31/05/2015 18:49:11 - visite: 597) »

:: Ricordi Personali (Pubblicato il 23/05/2015 18:32:21 - visite: 809) »

:: Ancora sul Linguaggio (Pubblicato il 11/05/2015 10:38:35 - visite: 702) »

:: Un’idea di Bellezza (Pubblicato il 19/01/2015 15:59:44 - visite: 710) »

:: Lettera aperta alla Madre di Fabrizio Romano (Pubblicato il 19/01/2015 15:43:28 - visite: 779) »

:: L’Occhio dell’Artista (Pubblicato il 06/12/2014 20:01:11 - visite: 826) »

:: Noi Stessi come Altri (Pubblicato il 21/11/2014 18:27:13 - visite: 750) »

:: Amore - Amante - Amato (Pubblicato il 02/11/2014 19:58:32 - visite: 736) »