Pubblicato il 28/11/2011 09:18:23
S’ammanta di nebbia la tenebra che incombe sul viaggio, e tu sfidi ancora il mare con Impavido coraggio.
Non più il dardo solare t’accompagna nel crepuscolo di porpora, solo il sibilo del vento ti urla che sei solo, ora.
Nemmeno la luna a rischiarare la rotta. Smarrito il sestante, i marosi ti ruggiscono contro mentre alla deriva sei sempre più distante.
Il tuo sguardo intrepido si perde nella notte ad una stella assopita anelante, ed il fortunale ti rapisce con urlo implacabile.
Ed ecco, sferzato dal vento e dalle onde, plachi la tempesta.
Grigio, stanco, ma non domo rialzi fiero la testa, riprendi sicuro il timone, viri.
Dominano di nuovo l’orizzonte, dolce signore delle maree, i tuoi occhi malinconici e solitari.
Dal mare diradate le nebbie, lontano il fortunale acquietato nel primo, carezzevole sole rinasce della vita il sublime grido.
Tu trionfi alla linea d’orizzonte sul pontile di comando, un sorriso celato da una lacrima...
…Impavido.
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