Qui non ci sono mai stato pensò il fuggiasco della lanterna
una caverna è ciò che sembra, strano che non l’abbia mai vista
dista appena un isolato da casa mia. Pare sia stato bombardato
di lato e di fronte. Dopo essere entrato rimase di stucco
un trucco ci doveva essere per forza. Neve e ghiaccio dappertutto
il fatto è che fuori era estate e il caldo scioglieva ogni legame.
Legname e coperte sarebbero servite, per trovarle occorreva tempo.
Il campo visivo era limitato, quando provò a uscire dal quel luogo
il giogo già c’era, imprigionato nel palazzo della memoria.
La storia rimandava immagini conosciute, una voce di lato
fiato rubato al freddo sussurrava “ è qui che sei nato
cresciuto fuggito, è questo il racconto, la vita non è eterna”.
Odierna è la sorte, poi vide la madre e il padre sconosciuto
l’imbuto era profondo, parlò al suo primo amore, la ragazza
paonazza e pazza dalle trecce chiare, vide foto sbiadite
di vite allo sbando, amplessi brevi e insinceri, sparvieri
forestieri di ieri, stranieri di passaggio. Sua moglie la puttana
sottana in vendita e il suo migliore amico a letto con lei
i nei che diventavano macchie giganti e un colpo di pistola
alla gola, sbagliato mancato per un secondo di paura.
La cura non c’era, doveva ancora arrivare, il lasciapassare
è amare, era il suo nuovo angelo ad averlo detto d’un tratto.
Matto era stato a non darle retta, chissà perché era finita
svampita ma piena di vita è così che la ricordava quel giorno.
“ Torno” lei aveva detto, poi era svanita fuggita perduta
volatizzata e ancora non la vedeva nelle immagini sul tetto.
Aspetto che torni, ora è a lei che stava pensando tremando
volendo rivederla più di ogni altra cosa. Le parlò a cuore aperto
“ Il torto è stato mio, angelo mio, non ti ho più cercata
amata sempre, ogni giorno di più. Un’altra occasione volevo
speravo bramavo, ma il futuro è ciò che si costruisce ogni giorno
intorno c’è il ghiaccio, che faccio se ho sbagliato? Mi pento
contento di averlo fatto e di averti incontrata, desiderata
e amata a modo mio”. Le foto le vide solo allora, un’ora
un’ancòra immaginato, lei era sola e rideva, poi era con lui
bui erano i suoi occhi, era tutto chiaro in quel momento
di pentimento. Non c’era più il film, era tutto concluso
deluso pensò che non c’era più scampo, ma la voce
la croce della sua coscienza ebbe un palpito, la porta
aperta, la luce che entra con lei, era stato perdonato.
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