Pubblicato il 19/12/2016 08:37:43
Taccio qui ogni immagine, rimembrando passi di zucchero e sale con il mare a un attimo dai nostri fiati, le lingue a rifugiarsi dentro e la neve accoccolata nella gabbia del mistero A cordigliera cinta aggirerò ogni ostacolo, cima mi farò di monti, vico buio o illuminato con la mano nella mano dove ci sorgeva il ponte a me così lontano, pane fra i tuoi rami Non getterò per prima il sasso. A Te lascerò l’ansia dell’arare il terreno del rimpianto, contadino che ancora sa d’ulivo nel mio sogno atavico. E batto i polpastrelli nell’andare spontaneo … … rivo l’acqua del Mio solitario
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