Non mi resta che brindare,
ai maneggioni d’ogni risma (di carta A4),
brindare ai docenti universitari di sociologia del diritto
che ti costringono a elemosinare 45€, chiedendoli a ripetizione,
loro con le ripetizioni ci campano, campano coi libri
sovvenzionati dall’università, e venduti ai frequentanti e non,
eppure – dicono- non riescono a tirare alla fine del mese,
alla faccia del disoccupato, del cassintegrato, del vario tipo di esodato,
che, almeno una volta nella vita, hanno davvero lavorato,
senza trascorrere intere giornate a leccar sederi nei corridoi,
fingendo di stampare volumi, facciate di isbn, in vista dei concorsi,
a racimolare raccomandazioni, a brigare con le commissioni,
in Italia le commissioni d’inchiesta arrivano sempre tardi a rompere i coglioni.
Non mi resta che brindare,
coi soldi del sussidio, otto enfatici mesi contro tredici anni di contributi versati,
alla faccia dei filiifamiliae mantenuti dieci anni a fare, nell’ordine sacrale:
studenti, cultori della materia, dottori di ricerca, ricercatori con bustarella, docenti associati (a delinquere),
e, infine, docenti ordinari, fascia 1, fascia 2, fascia 3,
l’Italia, terrona d’Europa, si sfascia, loro si fasciano, neo-fascisti ossia fascisti in fasce,
di corone d’alloro, minacciano, rimbrottano, correggono,
dimentichi dell’abolizione di ogni ius corrigendi e ius primae noctis
(con le ragazzette somare che studiano da giornalista e sognano da velina),
l’idraulico di loro se ne frega, l’elettricista di loro se ne frega, il macellaio di loro se ne frega,
di loro se ne fregano tutti, inclusi carabinieri, finanza e ufficio delle entrate.
Non mi resta che brindare,
alle cattedre regalate a vita a chi spende un’intera esistenza inutile,
a discutere di interpretazione autentica della Corte Costituzionale.
L’inutilità delle loro esistenze sarà il nostro massimo, ontologico, successo.
[Cherchez la troika, 2016]
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