Armando Bettozzi
a Lisa
L’ ore rubate ai giorni incandescenti
L’ ore rubate ai giorni incandescenti
di rivoli sanguigni, e di chimere
di nebbie prive e prive di ricchezze:
solo tesori da tenere stretti
fatti di nuvole, di rose e spine.
Fatti di sogni, sparsi come fiori
su prati erbosi sotto cielo e stelle,
su spiagge senza occhi e senza sole,
tra flutti ricamati e rilucenti,
dal flebil loro sciabordar ninnati.
A far sbocciare e crescere passioni
nel turbolento scorrer delle ore
senza badare all’alternar dei giorni,
profondi sguardi e corpi presto esperti
a divenir da due uno soltanto.
Come aquiloni capricciosi, in alto
sempre a salire, come i palloncini
festosi e colorati delle feste,
fuggir la terra a rifugiarsi in alto:
sola zavorra, il gran pienon d’amore.
Armando Bettozzi
10 marzo2018
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