Al giorno del rimpianto non pensare
scopri la carne laida nel letto
larghe le gambe tieni e metti in mostra
il sesso che a molti da diletto.
Eccita pure ancora la mia mente
nella notte fai squillare il cellulare
sussurrami le frasi trasgressive
che tanto mi facevano eccitare.
Non importa che fossero bugie,
tu le sapevi bene raccontare,
quel povero ragazzo t’ha creduta
per bene lo sapevi cucinare.
Ma dalle sbornie poi ci si risveglia
per un poco si prova mal di testa
se prendi un’aspirina tutto passa
“gabbi lo santo” e passa anche la festa.
E festa è stata ma con tante spine
come colui che a Pasqua utilizzava
per penitenza, e il corpo si copriva,
se un palo urtava poi bestemmiava.
E sono state proprio quelle spine
che alla fine mi hanno risvegliato
col tappo ho chiuso bene la bottiglia
e sobrio e ben cosciente son tornato.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 15.06.2020 – 23:03)
Nella foto: Dipinto di Egon Schiele, donna nuda seduta con gambe aperte, 1912
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