Ti senti brutta, insicura, lontana, anni luce,
dalla naturalezza del tuo viso efebico,
dall'elettricità insana dei tuoi seni slanciati.
Paura del sesso, nei tuoi occhi da donna saggia,
paura della saggezza, nei tuoi morsi di donna selvaggia.
E io, ancora, ti sbatto tra le braccia di tutti,
strazio d'angoscia i tuoi cuori sazi, ricchi d'ozono, di buchi, mille dazi;
e, ancora, io, di sera in sera ti costringo ad essere donna,
borsa a tracolla, veleno e rossetto,
nascosti nel vano d'una giarrettiera.
Prostituisciti, santa e marrana,
ai suoni saturi della mia mistica arcana,
buttati nella vita in cerca d'avventure,
nell'attesa spasmodica d'amori tossici su idee immature.
[Mostri, 2009]
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