E' bella, la tua casa, desamistade, amica non-amica.
Non è chiusa a nessuno, entrata libera:
chi soffre,c'è; chi è malato, è lì.
Chi è brutto, chi è cieco, chi è solo c'è.
Chi è innamorato.
Chi è folle, chi si nasconde, lo trovi lì;
chi è morto, ci rimane.
E io, sono tutti loro: sofferenza malata, bruttezza, senza occhi,
solitudine da innamorato folle,
dando da bere baileys e vodka ai miei mici,
accarezzando ostracismi.
Potrei avere tutto, ma non ci sei,
amore disisperadu, amore non-amore,
tu, interessata a rincorrere i tuoi fantasmi
le tue nuvole nere, buttandomi lì
-bicchiere nella destra-, libro nella sinistra
ad osservar la luna,
nell'attesa sadica dei tuoi molti ritorni.
[Versi introversi, 2008]
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