A FIATO SPENTO
Mi sento corpo morto
e non lo sono
ma il desiderio è pari
alla paura.
In forme imbarazzanti
ho chiesto aiuto
per esser foglia morta
alla natura.
CON GARBATA DISCREZIONE
Oggi ho voglia di parole nuove
di una poesia garbata
che abbia qualcosa da raccontare,
priva dell’amata inaccessibile
o di un parlare frastagliato
e incomprensibile.
Oggi è domenica e concedo,
dedico,
la vita al silenzio, e a mia moglie.
Già domani dovrò donare
più parole di quello che la testa
può volere, che i nervi
possono sopportare.
Nemmeno un commento sulla parola
estranea che non avresti aggiunto:
solo un verso discreto di libertà.
Voglio dedicarmi
alla mia serena anonimità.
IL MANAGER
Vorrei ci fosse vita
nella vita che ogni giorno respiro,
nel giro dell’aria tra i polmoni
e la solita abitudine.
Ogni giorno mi sento
travolto da volti ignoti
e violenti, dal parlare stravolto,
a me che conosco il piacere della parola,
e covo l’inespresso desiderio
di un silenzio profondo.
POESIA LOW COST E LOW LEVEL
Ho lo spread della morale
in rialzo
ma non è teutonico il paragone.
Compro una vita all’iva
(imposta sul valore assente)
e vendo matrimoni svalutati.
Imprese impressionabili
hanno impressioni
confindustriali e sindacati
fingono e non sindacano
con il sindaco che appalta
senza appello regolare
per (ap(p)agare) il partito
con la giunta che salta.
Non divido il pane con mio fratello
affetto da licenziamentosi,
da crisi
per dividendi azionari,
però assumo con contratto
a tempo donato
tua figlia
con cospicui salari
per rialzi di membri
d’amministrazione,
che lei sa amministrare.
È tutto così losco, fosco, e confuso
e tutto così normale.
[ da In risposta al silenzio, Jacopo Pellegrini, Transeuropa Edizioni ]