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Call Center

Narrativa

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Recensione di Giuliano Brenna
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Pubblicato il 14/05/2013 12:00:00

 

Il più classico esempio di moderna schiavitù e di precariato, il Call Center, luogo in cui chi lavora è solo un paio di cuffie collegate ad un terminale e la persona ha come aspetto il numero di contatti andati a buon fine che riesce a collezionare in una giornata. Ma c’è anche chi dice no al sistema e con un atto di inaudita ribellione, stacca lo spinotto delle cuffie. Il protagonista, in un fitto dialogo fra sé ed un sé più profondo, che in corsivo gli parla sottolineando le brutture del sistema, va all’origine del sistema stesso, scende nel profondo dell’edificio che ospita il famigerato Call Center e nel mentre scende anche nel proprio profondo a trovare la risposta che gli preme. In un crescendo in bilico tra Kafka e Matrix il protagonista giunge alla radice del male, la quale sembra essere solo una delle numerose ramificazioni di una immensa ragnatela che ha inesorabilmente catturato l’uomo. Ma più che aver catturato le persone sembra averne carpito gli animi, l’indipendenza esistenziale e di pensiero. Il classico epilogo sottolinea, con aspra forza, la voglia di riscatto, il desiderio di purificare il nostro mondo quotidiano da simili ed imprigionanti brutture.

La narrazione breve, l'eBook consta di sole 28 pagine, è però densissima di rimandi letterari, le voci in corsivo si esprimono in modo alto, e pungolano l’animo del protagonista: “Il pleomorfismo occupazionale nasce dal bisogno di soddisfare quelle esigenze primarie di un’esistenza biologica e culturale a cui si intende dare il nome “Vita”. Gli imprenditori, incoraggiati dall’invenzione vergognosa dei cosiddetti “contratti a progetto”, utilizzano consapevolmente il bisogno così come il contadino adopera la carota appesa a un filo dinanzi agli occhi dell’asino dubbioso…” Quindi il Call Center visto come esemplificazione di tutti quegli ambiti in cui sull’altare della produttività e del lavoro (ultimamente aggiungerei anche della crisi) vengono immolati i diritti dei lavoratori. Un romanzo dal forte connotato di denuncia sociale costruito con un linguaggio forte ed elegante, mescolato ad accenni poetici e frammenti di canzoni, incanta per lo stile e fa rifletter per il contenuto. Il libro, nella sua brevità, apre lo sguardo del lettore su ampi orizzonti, letterari e politici.

 


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