Notte inquieta d’autunno
-scorgo bagliori lontani -
ed io cammino col vento.
Le foglie s’inseguono in cerchio
tra lampioni impassibili
al mio assorto passaggio.
Un’auto, sola, insegue i suoi fari.
“Compagno fedele,
vuoi scambiare con me un pensiero?
“Non son forse io che un istante fugace sul suolo
e la terra un granello nel cielo,
ed il cielo…!
un prodigio nella mano di Dio?
“Tu che da lontano vieni,
amico saggio, dimmi,
son forse solo?
E nella notte il vento parlava:
“Se sai d’esser nulla fai bene,
ma sappi che l’amore
anche il nulla vede,
ed il Suo - d’amore -
è il più grande.
9/11/2010
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