Io sempre amai la limpida
parola con cui illuminava
il greco vate la legge severa
del suo canto. Soltanto
ciò che è limpido risplende
solennemente canta la purezza:
nella parola come un dio
si specchia che vesta solo
della sua bellezza. Bella e pura,
rotonda è la visione che la parola
innalza, splendente e sovrana
quanto gli astri quando li credevano
dei. Come alabastro levigata,
come la luna quando è intera
in un cielo immoto e casto,
così splende la parola
per mostrare senz’ombra
la luce dell’essere che è.
Non di mobile fiamma
ma del sereno sguardo
che tutte le cose ha contemplato
prima di nominarne alcuna,
così splende la parola
che solo netti profili, solo
eterne visioni sempre acclara
dove pure il mistero è eterna luce.
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