Pubblicato il 04/09/2014 11:01:40
Il mio prediletto cantante risuona ad alto volume sagge e delicate parole tra le mura della stanza. Io, in assenza di pensiero, di belle parole sono priva, i ricordi rodono dentro e consumano il cervello come tarli il loro legno. Il rock ora si fa duro, nella testa solo vuoto e martellante batteria a soffocare la malinconia. Sono uscita sono rientrata, sono partita sono tornata, ma in fondo qui, sono davvero rimasta a contare gli affetti persi, ad accumulare i rottami delle amicizie dismesse. E la chitarra elettrica affonda nello stomaco, colpisce in basso le ultime resistenze. Alla canzone più dolce mi commuovo, di fronte alla catasta d’ immondizia, quella reale nel giardino e quella fittizia in questo angolo d’inquieta pace.
19 marzo 2014
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