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Il signore e la signora pace

Argomento: Cultura

di Marisa Madonini
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Pubblicato il 15/05/2022 12:07:12



John Lennon e Yoko Ono nell’impegno di pace con bed-in e grandi Campagne di colore bianco per la tolleranza e fraternità



Harrison e Sir. Paul Mc Cartney non la sopportano. Paul arriva a dire : ‘speriamo che per ogni John Lennon non ci sia una Yoko’.
L’incontro di John Lennon con Yoko è stato qualcosa che, ai tempi, ha capovolto tutti i canoni delle normali relazioni diventando un sodalizio umano, artistico, spirituale. Basti pensare che dopo il matrimonio con Yoko, John cambia legalmente il proprio nome in John Winston Ono Lennon.
Poi ci saranno gli album sperimentali, ci sarà il figlio Sean, ci sarà un capolavoro come ‘Imagine’ ecc.

Yoko gli giunge da The Land of the Rising Sun (titolo della canzone :’You are here’) dove John canta così : ‘East is West and West is East let it become …’ bella ballata sul nomadismo, sull’universalità dell’uomo, traversamento sconfinato in cui John tocca Liverpool e Tokyo. Egli parte da Liverpool per giungere ad Amburgo, Amsterdam, Londra, Manila, l’India e comincia così il percorso da solista; è il 1968 quando John fa il viaggio in India. Dopo questo viaggio accadono i due divorzi: uno dalla prima moglie e l’altro un po’ più tardi, nel 1970, dal gruppo, dai mitici Beatles.

Dopo il ritorno dall’India John cerca, anche su suggerimento di Yoko, forme diverse di protesta. La sua sensibilità e crescita affettiva e intellettuale, nonché forse il suo processo di politicizzazione, lo portano a intraprendere una serie di iniziative a favore della pace, in particolare un celebre concerto a Toronto dove si porta validi collaboratori e musicisti, tra tutti Clapton.

In quell’occasione nasce il suo gruppo parallelo: Plastic Ono Band (tra le varie canzoni di quest’occasione : Cold Turkey : ‘Tacchino freddo’, un brano tra i più acidi di Lennon). In questa canzone si sente, verso il finale, la voce acuta di Yoko che urlacchia sotto un’ugola isterica che fa saltare ancora di più i nervi ai fans dei Beatles.
Sempre durante questo viaggio a Toronto, nel 1969, allorché John e Yoko decidono di ‘vendere la pace’ Lennon afferma :‘…Ford vendeva le vetture con la pubblicità io e Yoko siamo una società di marketing etico. Io e Yoko siamo il signor e la signora la pace anche se questo può far ridere la gente ma può anche farla riflettere’. Questo modo di porsi e offrirsi al pubblico risulta innovativo e rivoluzionario.

L’incontro con Yoko e il viaggio in India, inducono John a cercare nuove forme di protesta come il bed-in, vere e proprie performance e provocazioni. I due artisti passano lunghi giorni a letto, vengono ripresi, se ne stanno lì, vestiti di bianco, silenziosi come un sobrio Grande Fratello ante-litteram. Vogliono parlare di pace e, nel caso del bed-in di Montreal, registrare anche un brano nella suite dell’hotel Queen Elizabeth. In questo caso infatti viene registrata una hit di Lennon solista: ‘Give Peace a chance: … All we are saying is give Peace a chance.’

Il loro incontro scaturisce da una doppia attitudine: la vena artistica sperimentale e creativa della compagna e la vena musicale e pacifista di John Lennon. Quella di Montreal sarà una manna mediatica: una sfilata di personaggi passa in ordine sparso: Gregory, celebre avvocato della causa dei diritti civili, Laroule Anglois, portavoce del separatismo del Quebec, Claude Chamberlain, produttore cinematografico, Nick St. Nikolas, bassista degli Step and Wolf e Al Kapp, disegnatore statunitense di tendenze destrorse che peraltro fa un’intervista molto provocatoria a John in quella occasione. E’,dunque una Campagna impegnativa, supportata da brani epici come ‘Give Peace a Chance’ ma anche da canzoni più politicizzate come ‘Power to the People.’
Si tratta di una specie di pellegrinaggio in cui John conduce il pubblico e i fan nella sua Campagna per la pace, su una nuova strada.

Un altro happening famoso accade a Roma quando i due ‘coniugi’ organizzano una Campagna basata su concerti e bed –in alla quale aggiungono grandi manifesti bianchi dove c’è scritto ‘War is over’. Uno, enorme, viene affisso alla facciata di un grande palazzo nel centro storico e poi in basso a destra scritta in piccolo la dicitura:’ if you want it ‘. Anche quella di Roma si rivela una campagna mediatica intrisa di tolleranza e di grande visibilità che interpella il pubblico.

La coppia decide poi che il Nord America, gli Stai Uniti sarebbero diventati la loro casa, non solo New York dove si trasferiranno definitivamente ma anche Los Angeles e San Francisco sebbene gli USA cercheranno di espellere John, ai tempi di Nixon.
Lennon è impacciato quando si trova davanti alle telecamere, o alla famiglia reale. Teme che dalla diretta tv trapeli certa sua insicurezza. In questo senso Yoko gli dà sicurezza e lo trasforma da uno scapestrato (parole di Yoko) in un musicista più organizzato e consapevole, anche politicamente più impegnato.

L’utopia di John Lennon, legata al suo rapporto d’amore con Yoko e al divorzio dai Beatles era già in atto prima dell’incontro con lei, soprattutto dopo il suicidio del loro primo manager. Stavano già stagnando i Beatles, forse travolti dalla fama, secondo certi pareri critici. Per i fan lo scioglimento dell’osannato gruppo è una tragedia e la responsabilità pare ricadere, in massima parte, sulla ‘perfida strega giapponese’. Eppure, John non mostra alcun rimpianto per la fine del gruppo. Con Yoko sembra che la sua vita abbia un nuovo senso sia da un punto di vista umano, sia artistico.

‘Everybody wants us to separate. We must be very careful…’
Con queste parole Yoko si rivolge a John in quel primo periodo del loro rapporto. Lei appartiene all’alta borghesia di Tokio, più vecchia di John di sette anni, già sposata con una figlia, lo incontra a Londra (l’incontro fatale avviene all’Indica Gallery nel novembre del 1966 dove il frontman dei Beatles passeggia annoiato ma curioso nelle gallerie e dove Yoko, artista d’avanguardia, espone in una mostra bizzarra) anno importante per i Beatles che stanno passando dal beat alla psichedelia e alle suggestioni. Let it be è un malinconico commiato dal gruppo dei Fab Four che Paul cerca di tenere vivo nonostante la fama che lo aveva travolto.

In questo periodo John vede questa performance di Yoko e rimane colpito dall’infantilismo e, insieme, dal compimento con cui l’artista giapponese la porta a termine. I due si frequenteranno piuttosto sporadicamente finché, due anni dopo, decideranno di stare insieme (1968). Sulla Rocca di Gibilterra i due si giurano fedeltà eterna. Avranno un figlio: Sean .
Yoko dirà : ‘Fortunately I’m in love with you’ e lui : ‘Unfortunately I’m in love with you.’ John risente della carenza d’affetto costante per la morte prematura della madre e trova in Yoko, che chiama ‘mother’, una compensazione e profonde affinità.
Il loro sodalizio non è solo sentimentale ma anche artistico, musicale e umanitario-politico.

Purtroppo, la vita di John, come del resto la vita di altre persone impegnate in cammini di pace e fratellanza, viene tragicamente troncata l’8 dicembre dell’80 quando il musicista è assassinato vicino alla propria casa a New York da un fan squilibrato. Yoko, dopo la morte di John, dice che avrebbero voluto fare le cose insieme e cose giuste. Lei si prenderà cura di Sean per tenere la mente nel presente e non nel passato.

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