Pubblicato il 07/09/2015 18:38:07
Per dissetarmi ho attinto a piene mani ad una inesauribile sorgente. Generosa e sonora scaturiva dalla roccia odorosa di muschi e di licheni. Scorreva dalle labbra ai seni, copiosa irrorando le vesti e il grembo. Dal pulviscolo di gocce levate sopra i rami nasce l'arcobaleno. Timidosi affaccia tra le felci mentre osserva me, in ginocchio sulla nuda terra, ascoltare il pulsare della vita. Ha lo stesso suono del battito del cuore. Nel tronco d'albero, che è la mia vita, c'è un giro che tutti gli altri avvolge in una stracciata ragnatela. Non è naturale tanta perseveranza di rammendati nodi!
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