In un recente “simposio” con vari artisti e persone di cultura, mi è stato chiesto di raccontare in dettaglio chi furono coloro che uccisero il nobile e meraviglioso Unus, l’Artista Totale (semidio) figlio di Zeus e di una donna mortale del quale ho avuto modo di dire dopo che lo stesso re degli dèi volle disvelarmi in un sogno questa sua amata e candida creatura, caduta in disgrazia a causa dell’invidia dei suoi fratelli, i quali tentarono così anche di vendicare i tradimenti della stessa progenie di Crono, nei confronti della loro madre: Era.
I figli di Zeus e di Era che commisero tale efferato omicidio, furono Ares (dio della guerra più cruenta), Ebe (dea della giovinezza), Efesto (dio del fuoco e della scultura), Ilizia (dea della fertilità) ed Eris (dea della discordia).
Cadde così l’ignaro Unus, gettato con ferocia su un vigneto affinché il suo corpo si smembrasse per poi essere disperso nelle correnti del fiume Alento (fiume del Cilento) determinando l’antica separazione delle Arti.
Fino ad oggi Unus è rimasto ignoto e a pezzi nei fondali di quel fiume, allorquando le Arti tutte si sono nuovamente ricongiunte attraverso l’azione del Movimento Empatico che ha chiamato a sé esponenti di ogni singolo genio nel nome dell’Amore e dell’Arte unica e solo apparentemente divisibile.
Unus – che trova adesso il suo legittimo posto nella storia più vera dell’antica mitologia greca – vive e sfavilla nei cuori di ogni artista.
Il mito di Unus e il fiume Alento nel Cilento, di Menotti Lerro (disegno di Omar Galliani) - YouTube
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