IL MITO DISVELATO – UNUS E I SUOI FRATELLI
“Al desiderio e alla ricerca dell’intero si dà nome amore”.
—Platone, Simposio
“In principio era Unus, da Zeus supremo e da mortale donna nato. Statuario il corpo, ornato da dipinti maestosi, al sole nuovo di ogni giorno mutati. Musica l’anima, in versi la parola; tra gli uomini senza passi, se non di danza. Semidio!
Come latte lo spirito, felicità assoluta. Non ricercava atti carnali, da se stesso appagato. Ma – perpetuo ritorno – le gioie dell’uno sono spine negli altri. Meraviglioso vedendolo, inviso fu presto ai suoi mezzi fratelli di immortale corazza e di vendetta pronti, sofferenze di Era, madre piegata ai biechi tradimenti del libertino regio dai sottili espedienti. Così, da Essa istigati, decisero i legittimi di smembrare – di una mano il numero di spicchi – l’ignaro Unus, su un vigneto gettato senza forze lesinare, per poi nelle nobili acque dell’Alento finirlo che già decomponeva ogni fibra per essere essenza: danza, poesia, musica, scultura e pittura, pronte a incarnarsi, divise, nelle scelte creature del mondo.
Commosso l’Altissimo per l’amato trafitto, a Eros ancora comanda, come per l’androgina figura: “Pace e amore in ogni ricongiungimento tra arti”, se stessi elevando chi dentro le porta e ricreando la perduta unità, quella del primo Totale Artista che déi invidiosi, nel giorno più oscuro, malvagiamente scomposero.
Attraverso il nitido come specchio sogno, Zeus padre al poeta moderno la luce senza ombra di Unus e il suo orrore svelava, negando anche, nell’esserci, il figlio di Abramo che l’aveva allontanato dagli uomini.
Tutte finora le arti si cercano, come sangue pulsante tradito”.
M.L.
***
Nell’ultimo passaggio del racconto, la stessa presenza “reale” di Zeus, che si è palesato in sogno, finisce per negare quella di Gesù Cristo (progenie di Abramo) la quale, storicamente, ha determinato l’ineluttabile sparizione del re degli dèi a favore del Cristianesimo.
Zeus compie così la sua vendetta perfetta – riproponendo in modo deciso la sua divina figura ai danni di quella del figlio di Geova degli Eserciti che l’aveva di fatto spodestato – mettendo in scena un’inaspettata riapparizione avvenuta attraverso la visione onirica che a me è stata concessa.
Da quel giorno ho pertanto iniziato ad interrogarmi sull’eventualità di accogliere dentro al mio cuore anche la religione dell’antica Grecia, una religione politeistica in cui è proprio Zeus la divinità Suprema.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Menotti Lerro, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.