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Estetica Empatica, Estetica Narcisistica

Argomento: Letteratura

di Menotti Lerro
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Pubblicato il 16/09/2025 17:56:28

Estetica Empatica, Estetica Narcisistica
(In difesa dell’Arte empatica contro l’Arte “non-Arte” narcisistica)

 

MENOTTI LERRO l’Arte Empatica VS la non-Arte Narcisistica. Presa posizione al Salone del Libro 2025 – YouTube

 

(vengono di seguito pubblicati i miei appunti del discorso tenutosi  presso il Salone del Libro di Torino in occasione della presentazione dell’antologia Poeti Empatici Italiani, Genesi editrice, 2025)

 

MENOTTI LERRO: PRECISAZIONE SU “ARTE EMPATICA VS. ARTE NARCISISTICA” – YouTube

  • N.B. l’Arte, intesa come autentica, è sempre empatica. Questa divisione riguarda, invece, l’Arte contaminata che da sempre, e oggigiorno più che mai, viene proposta e in buona parte arrogantemente imposta, la quale include anche un’Arte “non-Arte” narcisistica.
  • Dunque il testo non presenta una suddivisione riguardante l’Arte vera (che reputo, come detto, sempre empatica), bensì una denuncia di tutta quella non-Arte che, specie nella Contemporaneità, viene spacciata per autentica: libri di poesia pubblicati quantunque non sembrino essere veramente degni di essere dati alle stampe, romanzi che non andrebbero messi in commercio, dipinti così mediocri che mai andrebbero esposti in una galleria, tanto più in quelle storiche e prestigiose.
  • Il problema concerne un mondo che, invece, non solo produce questa Arte “non-Arte” bassa, ma che attraverso la tracotanza la impone come l’unica vera Arte contemporanea, finendo addirittura a volte nelle antologie ed enciclopedie.
  • Un mondo fasullo e dispotico che va denunciato poiché caldeggia scrittori e artisti mediocri i quali, in realtà, non sarebbero da intendersi come artisti. Si tratta, in altre parole, di inquadrare quella forma di pseudo-Arte narcisistica, inutile e perfino dannosa, che usurpa una posizione che spetterebbe ai pochi veri autori e alle loro opere.
  • La mia distinzione, ripeto, non è da intendersi pertanto come atta a dividere la vera Arte in “empatica e narcisistica”, bensì come segnalazione preoccupata di una quantità di Arte “non-Arte” eccessiva, scambiata oggigiorno per Arte autentica e imposta felicemente come tale.
  • Questo mondo che fabbrica “Arte” fittizia e che impone se stesso a discapito della poca Arte presente, viene qui denominato movimento sotterraneo e fasullo del Narcisismo con epicentro individuato nel 2025 nella città di Milano.
  • L’Essere Empatico in Arte è e non può non essere, l’Essere Narcisistico in Arte non è e non può essere.
  • L’altro esiste nell’io, l’io non esiste nell’altro.  

Premessa

In occasione della presentazione dell’antologia Poeti Empatici Italiani (Genesi editrice: 2025) che si tenne presso il Salone del Libro di Torino nel giugno dello stesso 2025, ebbi modo di parlare per la prima volta della differenza sostanziale (nella sua apparente semplificazione - di vario genere - tra autori, testi e correnti) che da sempre, ma oggigiorno quanto mai chiara, esiste nel mondo dell’Arte tutta, tra coloro che creano artisticamente: poeti, pittori, attori, scultori, musicisti, ecc.

Orbene, come detto, sono fermamente, e sempre più convinto, che l’Arte sovente proposta si possa distinguere essenzialmente in due filoni ben separati, vale a dire in Arte Empatica e Arte "non-Arte" Narcisistica, dove la prima rappresenta la vera, salvifica, meravigliosa e struggente Arte da donare al mondo e a se stessi, mentre la seconda non è che il tentativo continuo, prepotente e maldestro, seppur organizzatissimo, da parte delle persone narcisiste, con pochissimo o senza talento, di imporre il proprio Io ipertrofico spacciandolo per un Io meraviglioso e magari geniale.

Come spesso accade in una società che esalta il futile, l’effimero e il vuoto, andando così incontro ai bisogni primari della maggioranza delle persone, l'Arte "non-Arte" Narcisistica riesce a farsi strada molto bene, anche attraverso mistificazioni continue e corruzione inarrestabile. Ed ecco che magari troviamo poeti di nessun valore pubblicati anche da editori importanti e sostenuti ed esaltati da quelli che potremmo definire “maestri della mistificazione”; pseudo artisti visivi che espongono in Gallerie d’Arte, anche prestigiose; premi artistico-letterari risonanti e apparentemente importanti consegnati a personaggi che con l’Arte non avrebbero in verità niente in comune, e così via.

Tutto questo ha determinato e determina una sfiducia profonda nello stesso mondo delle arti e negli artisti tale da causarne la quasi totale irrilevanza se non scomparsa nella società contemporanea. A “brillare”, dunque, in tutta la sua opacità, è quasi sempre un'Arte "non-Arte" che tenta disperatamente di sedurre un pubblico che in un modo o nell’altro percepisce l’inganno (vi siete chiesti perché nessuno, o quasi, oggigiorno legga più poesia o si interessi di una qualsivoglia Arte?). 

Per tale ragione, e non solo, l’Empatismo ha il dovere di continuare a difendere, segnalare e proporre, invece, la poca vera Arte esistente che il mondo produce e può produrre, non lasciandosi sviare e corrompere dalle false luci usurpatrici, inutili al fine di una crescita personale e collettiva, destinate all’ineluttabile oblio. 

Unus (Artista Totale incorruttibile) simbolo dell’Empatismo e della vera Arte, prenderà sempre le distanze da Narciso (Artista individualista corrotto) simbolo del Narcisismo e della citata Arte "non-Arte".   

 

N.B. 

La nascita e lo sviluppo del Movimento Empatico hanno fatto, dunque, di conseguenza emergere un secondo enorme movimento non dichiarato, ma presentissimo (forse da sempre) e feroce: il Narcisismo!

 

Concetto base

 

L’Arte é Empatica o Narcisistica.

Ecco qual é la “vera” divisione interna tra tutti coloro che creano. L’Artista Narcisista guarda, infatti, tendenzialmente, l’atto creativo come mezzo per imporre se stesso nel mondo, mentre quello Empatico come fine per esprimere e abbracciare l’universo. 

La figura di Artista Narcisista coincide spesso con un profilo mediocre e, per lo più, prepotente, invece quello Empatico é solitamente molto più consapevole e maggiormente onesto sotto ogni punto di vista. In genere gli Artisti Narcisisti sono in netta maggioranza e lottano (con buoni risultati apparenti) per far prevalere la loro mediocrità in un mondo affollato da gretti, ampiamente corrotto e pertanto affine alle loro esigenze e meschinità. (Lo stesso concetto é perfettamente applicabile, ad esempio, alla Politica; ma direi a tutti gli ambiti).

 

Il problema delle antologie

 

Tra i generi letterari, quello da tempo più usato per individuare i gruppi teoricamente più rilevanti di artisti in un dato periodo storico è l'Antologia. Si tratta, a dire il vero, del meno interessante fra gli stessi generi in quanto tende ad imporre al lettore il gusto personale del curatore e soprattutto oggigiorno vengono compilate anche da persone che non avrebbero l'autorevolezza per potersi prendere la grande responsabilità che una selezione così ferrea sottende. Detto ciò, credo che si possa e si debba procedere nel distinguere nell'ambito delle stesse antologie quelle empatiche da quelle narcisistiche:

 

Antologie Empatiche VS. Antologie Narcisistiche

Esempio di Antologie Narcisistiche: tutte le antologie il cui curatore ha la pretesa di aver individuato i maggiori artisti di un periodo storico basandosi, più che altro, sulle proprie simpatie e limitate conoscenze e competenze (fanno eccezione quelle compilate da grandi critici). Tra le più insignificanti (e prepotenti) indicherei quelle assemblate da giovani critici contemporanei inerenti a giovani artisti contemporanei.

Esempio di Antologie Empatiche: frutto di un movimento strutturato, dunque di un’adesione volontaria e pertanto di una scelta meno legata al gusto personale del curatore. Oppure antologie allestite da critici letterari di lungo corso e comprovati studi nel settore.

Altre differenze tra Arte Empatica e Arte "non-Arte" Narcisistica:

– L’Arte Empatica dona, quella Narcisistica usurpa.

– L’Arte Empatica lotta contro il potere, l’Arte Narcisistica é asservita allo stesso.

– L’Arte Empatica rappresenta un bene prezioso dell’umanità, l’Arte Narcisistica é fondamentalmente una Non Arte completamente insignificante se non per l’indicare efficacemente la strada da non percorrere.

– L'Arte Empatica riprende a volte il mito, l'Arte Narcisistica sempre mitizza se stessa.

– L'Arte Empatica ascolta, cercando di far arrivare l'emozione che è alla base del proprio lavoro e se possibile prova a comprendere l'emozione esterna alla sua persona, l'Arte Narcisistica ostenta una sicurezza nei propri significanti che spesso solo banali così come gli stessi significati.

– A differenza di quanto si sostiene normalmente, l'Artista veramente Empatico non è attratto dall'Artista Narcisista, ma è disposto ad ascoltarlo, mentre l'Artista Narcisista è attratto dall'Artista Empatico poiché lo vede funzionale al suo desiderio di manipolazione, data la notoria disponibilità dello stesso a comprendere.

– L'Arte Empatica elegge i sentimenti a guida dell'esistenza cercando di mantenere equilibrio e sobrietà, l'Arte Narcisistica fatica finanche a empatizzare con la propria creazione, come dimostra la poca stima reale per la stessa tradita dalla pratica delle emulazioni continue dell'Arte altrui. 

Per concludere direi che, paradossalmente, un’ignoranza consapevole (dunque colta), delle persone che non creano artisticamente o di quelle che non si reputano intellettuali, è meglio di una “cultura” narcisistica (quindi ignorante e finanche pericolosa).

La vera Arte non è mai inutile!

Sfida tra le arti

L’eterna sfida dell’Arte Empatica a quella Narcisistica è rappresentata magnificamente dalle macro-differenze inconciliabili esistenti tra i loro due simboli: Unus (Artista Totale) e Narciso (non-Artista Individualista).
Non è un caso, infatti, che mentre Unus viene ucciso e smembrato per invidia dai fratelli, determinando così l’antica separazione delle arti, Narciso uccide se stesso nel non riuscire a staccarsi dall’amore morboso che prova per l’idealizzazione della sua immagine fino a cadere fatalmente nello specchio e affondare per sempre.
Narciso simboleggia l’Artista individualista e involuto che si ammira in modo patologico nella propria presunta bellezza fino ad esserne vittima.

Unus, immerso nella sua luce estatica, simboleggia l’Artista Totale ed evoluto che gode dell’armonia fatta di bellezza esteriore (anche con il prossimo) ed interiore percepite in se stesso e che sono fonte per ogni vero artista (la stessa creatività di Unus è illimitata perché perfetta e intrinseca al suo essere e allo stesso mondo perfetto nel quale lui si percepisce, pertanto sempre disponibile è la fonte da cui egli attinge...) qualità che arrivano a infastidire coloro che quelle stesse qualità, pur forse desiderandole, non le posseggono.

L’Arte, credo, sia tutta spiegabile attraverso questo paradigma: nell’eterno conflitto tra Unus e Narciso, tra l’Empatismo e il Narcisismo.

 

N.B.
Narciso è sempre mediocre e la stessa mediocrità alimenta il narcisismo poiché genera frustrazione e invidia.

Narciso brutto

Quando si pensa a Narciso, alla sua figura, si tende a immaginarlo bellissimo, come il suo mito racconta. Tuttavia, nella società contemporanea la sua immagine è profondamente cambiata. Il Narciso moderno è di solito esteticamente brutto e, nel mondo delle apparenze, questo è dallo stesso soggetto vissuto come un dramma inaccettabile. Si innamora di se stesso perché è distorto, sebbene a livello inconscio resti convinto dei suoi limiti. Di rimando i suoi complessi lo portano spesso a detestare coloro che sono stati, a parer suo, di lui/lei più fortunati e di conseguenza tende a sviluppare sentimenti negativi tra cui l’invidia.

La presunta bellezza altrui costringe Narciso a prendere coscienza di se stesso e pertanto l’altro diventa fonte di rabbia, tristezza e profonda sofferenza che lo portano a voler eliminare l’oggetto che è parametro inevitabile di un confronto che sente perso in partenza, specie in una società che mette al centro l’apparire anziché l’essere.

Narciso, più o meno consciamente, crede che l’altro "migliore di lui" finirà per portargli via coloro che lui potrebbe amare e quindi anche per questo tende a sviluppare sentimenti negativi fino all’odio. Inoltre, Narciso tenta disperatamente di migliorarsi ricorrendo ad ogni trucco migliorativo possibile, trascorrendo giornate intere dinanzi allo specchio o nei centri estetici finendo così per nutrire a dismisura il proprio ego fino ad illudersi di essersi innamorato perdutamente di se stesso.

In altre parole, colui/colei che rappresenta il complessato oggigiorno è chi a torto o a ragione percepisce di essere nato “oggettivamente” meno aggraziato, e che porta dunque già in sé degli elementi da invidiare all'altro e di cui lamentarne la mancanza alla natura o a Dio. Individua egli nell’altro tratti negativi, provando a negare la bruttura che è dentro di lui. (Tutto questo, chiaramente, può essere sovvertito dalle doti intellettive...).

Infine, si può pensare che tutti questi discorsi siano stati esasperati e in parte determinati nella contemporaneità dalle vetrine dei Social Network. Si può quindi dire che è colui che percepisce se stesso come esteticamente limitato e/o senza talento alcuno ad invidiare il talento e non viceversa. Al contrario, coloro che hanno talento e bellezza sono generalmente consci della loro fortuna e di solito hanno più che altro pietà di una società che ai loro occhi appare al quanto miserevole.

La reazione a volte scomposta e apparentemente "narcisistica" di quelle persone considerate esteticamente e interiormente migliori, che a volte appaiono finanche presuntuose, potrebbe essere considerata come una messa in scena provocata sia dalla percezione dell’altro, che tendendo a condannarla finisce per provocarla ed esasperarla per pura ripicca, e dunque anche una reazione a tutta la negatività, tra invidie e cattiverie che di solito vengono riversate addosso alle creature più luminose del creato.

Milano epicentro del Narcisismo nella poesia contemporanea

Come ho avuto modo di chiarire in vari interventi orali, oggigiorno il centro del Movimento pseudo artistico-letterario del Narcisismo è individuabile nella città di Milano. Si tratta di un gruppo di storici Telchini raccomandati che usurpano posizioni e talento senza averne nessun diritto e con una ferocia indescrivibile (gente che addirittura “insegna” nelle accademie senza avere una prima laurea tanto hanno le spalle coperte…).

La caratteristica comune è la mediocrità artistica (non hanno né storia né studio né ispirazione) che gli stessi spacciano come espressione di bellezza e intelligenza, quando in realtà le uniche cose buone che propongono sono quasi sempre copiate senza ritegno da altri. Il loro Maestro di mistificazione ne conosce benissimo i limiti, ma li appoggia perché rientrano nel suo perverso disegno di promuovere la mediocrità al fine di poter brillare oggi e domani immerso nella stessa (cosa che non gli riesce né oggi né tantomeno domani).
Per quanto mi riguarda hanno dimostrato la totale mancanza di rispetto, educazione appropriandosi più volte di mie invenzioni di notte e ripudiandomi con vile antipatia di giorno…

Ebbene, poiché sono una persona consapevole dei miei pregi e dei miei difetti, dei miei punti di forza e dei miei limiti sia come uomo che come artista, credo di non meritare un trattamento del genere e soprattutto credo che il mondo della poesia (al quale ho dato sempre tutto me stesso non come ripiego da inetto, come nel loro caso, ma come fine da perseguire) non possa essere manipolato da soggetti del genere che niente avrebbero in verità a che fare con lo stesso.

Per tali ragioni si prenda coscienza che in Italia, con epicentro Milano, la poesia è totalmente manipolata da persone senza talento e senza umanità dai quali prendo totale distanza oggi e per il futuro.

Se si vogliono individuare veri maestri di poesia consiglio di iniziare con il vero e maggiore poeta nazionale che è Roberto Carifi al quale non a caso è stato riservato un bel trattamento di esclusione da sempre e che nonostante i troppi e gravi problemi di salute ha lasciato un’opera di molto superiore a tanti altri.

N.B.
Tengono corsi impostati completamente su schemi e concetti da noi ideati con il Centro Contemporaneo delle Arti prima e il Movimento Empatico poi, fingendo che siano stati ideati da loro. 

Narcisismo: il Movimento non-artistico smascherato

Il Movimento Empatico (2020 in avanti) ha dunque fatto emergere un secondo enorme, feroce, sotterraneo e fasullo movimento pseudo artistico-letterario sotterraneo: il Narcisismo. Si tratta di un Movimento che usurpa, plagia, ripropone come sue idee altrui senza farsi nessuno scrupolo e conscio e compiaciuto di quanto stia mettendo in atto ai danni di chi magari ha sempre avuto un rapporto serio e onesto con la poesia e con le arti in genere (e forse molto più talento).

Spiace davvero doverlo ribadire, ma specie per la poesia, il centro nazionale della mistificazione oggigiorno è Milano. Da quelle parti, come accennato, hanno letteralmente emulato i concetti e le modalità proposte dal Centro Contemporaneo delle Arti (nato tra Milano e il Cilento nel 2019) e del Movimento Empatico senza mai citare la fonte (falsi amici e pseudo maestri...).

Francamente "qualcuno" (capi e adepti insignificanti e raccomandati come quella bambocciona che insegna nelle accademie senza lo straccio di una laurea e che da anni ripropone come proprio il disegno poetico inerente alle “stagioni” non da lei ideato) ha esagerato… Da tempo le nostre idee sono state tranquillamente saccheggiate, ma forse lo stesso (sedicente amico) credeva che non ce ne saremmo mai accorti… (ebbene, sappia che ce ne siamo accorti da tanti anni, ma abbiamo sempre lasciato correre, credo per una certa elegante timidezza e anche per conscia superiorità artistica e intellettiva).

Ma tutto questo adesso inizia a seccare e a stare davvero stretto poiché abbiamo avuto modo di capirne sempre più i perversi meccanismi e il disegno “criminoso” portato avanti impudentemente e con ferocia. Ad ogni modo, continuino pure a creare covi di insipienza, egocentrismo e mistificazione nel nome del “Maestro come guida” capace di orientare, dell'”interdisciplinarità”, del volersi opporre all'”ipertrofia dell’io”, ecc. ecc. (tutte impostazioni e concetti proposti dal Centro Contemporaneo delle Arti e dal Movimento Empatico…), per non dire di altri concetti e versi non loro, riproposti come propri in più circostanze negli anni passati.

Il Narcisismo va combattuto poiché ha fatto e continua a fare troppi danni nelle arti (che per colpa dello stesso, ormai non contano più niente) e di conseguenza nella società italiana.

N.B.
Affermarsi saccheggiando di notte e rinnegando di giorno il talento e le cose altrui è una pratica aberrante. Ma comprendo che forse questo sia in verità l’unico modo per tentare l’impresa per chi di talento ne ha davvero poco o niente.

 

Il Nuovo Manifesto sulle Arti e il plagio

 

Quando nel gennaio del 2019 fondai, insieme ad Antonello Pelliccia e a circa cinquanta docenti universitari e artisti nazionali, il Centro Contemporaneo delle Arti, pensammo di affidare i nostri propositi e il nostro "credo" artistico ad un discorso dal titolo "Sulle Arti". Lo stesso fu definito "Nuovo Manifesto sulle Arti" da uno dei fondatori del Centro, ovvero dal filosofo Remo Bodei. Come più volte ho avuto modo di precisare, accettai tale definizione e responsabilità solo perché quel "Manifesto" nasceva realmente come "non-manifesto" e perché veniva riconosciuto e proposto come tale dalla critica più elevata e convincente. 

Un Manifesto "classico" non sarebbe mai stato proposto da me poiché nella contemporaneità mi sarebbe sembrato alquanto limitato e limitante nella sua narcisistica volontà di dettare una linea. Pertanto ritengo che questo nostro  possa considerarsi un'eccezione nella complessità contemporanea.

Tuttavia, devo segnalare che la stoltezza di chi rappresenta l'Arte narcisistica non tardò a presentarsi nelle sue vesti usurpatrici. Ed ecco che allorquando inviai nel 2020 il primo testo de "La Scuola Empatica" poi pubblicato nello stesso anno da Giuliano Ladolfi, una pseudo-poetessa, docente accademica di pochi meriti molto discussi e figlia di un editore discretamente noto, ebbe subito la prontezza e l'arroganza di emularne il gesto (guardandosi però bene dal rispondere alla mia mail esplicativa di intenti che le chiedeva accoglienza per una pubblicazione) dando vita ad un francamente impresentabile pseudo Manifesto che appare, a chiunque abbia un minimo di conoscenza teorica letteraria, come uno degli atti più stolti artistico-narcisistico che si possa concepire. 

Dico ciò al fine di far comprendere come gli usurpatori della poesia e delle arti si muovano "scaltramente" in questa nostra società distratta che tutto concede ai raccomandati prepotenti... 

Segnalo, inoltre, che anche altri pseudo-manifesti hanno preso vita subito dopo aver avuto contatti diretti con la mia persona e che dunque hanno destato in me più di un sospetto e qualche fastidio. Bisogna rispettare le idee e i sacrifici del prossimo e non tentare di approfittarsene in modi così beceri e, permettetemi, patetici.

Tuttavia, va bene così. 

 

Esempi legati all’Arte Empatica e alla non-Arte Narcisistica (specchio, quest'ultima, della società Contemporanea)

Esiste il medico empatico e il medico (o forse non-Medico) narcisista. 
Il medico empatico dona il suo sapere per salvare, quello narcisista si fa vincere dai sentimenti negativi ed è pronto finanche ad uccidere. Allo stesso modo, esiste il docente empatico e il docente narcisista, il docente empatico dona tutto il suo sapere, mentre quello narcisista si accanisce verso qualcuno, prende di mira, magari a volte solo per pura invidia del talento e della giovinezza o per desideri oscuri di possesso, dunque, in altre parole, usurpa una posizione e distrugge l’animo puro e in formazione delle future generazioni.

Esiste, ancora, l’artista empatico e l’artista narcisista, quest’ultimo rappresenta perfettamente uno specchio chiaro della società con tutte le sue storture, usurpazioni, mistificazioni. L’arte, la vera Arte, non è mai narcisistica, si tratta sempre di un malinteso come ad esempio lo fu l’arte di Nerone, il quale si commuoveva toccando la sua lira mentre al contempo Roma bruciava per suo stesso pugno (ammesso che tutto ciò corrisponda al vero). Il modello ad ogni modo è perfetto.

L’immagine che ci è stata consegnata di Nerone (che prendiamo qui da esempio senza entrate nel merito della veridicità storica della stessa o meno) rappresenta un prototipo perfetto di artista narcisista. Nerone usa il potere per imporre la sua “arte” mediocre combattendo senza ritegno il vero talento. La sua distorsione lo porta a gesti efferati al fine di esaltare la sua visione e il suo sentire distorti, proiettati esclusivamente sull’agognata crescita personale a qualsiasi costo. Nerone coincide totalmente con il tipico Narciso pseudo artista (ma anche “razza d’oro” – per citare Platone in merito all’educazione dei filosofi-re – di politico narcisista che dovrebbe reggere il potere) contemporaneo.

 

Il malinteso nella poesia contemporanea 

 

Il malinteso, a cui fa seguito uno sgomitare aberrante degli aspiranti poeti italiani, consiste nel pensare – in una nazione così spudoratamente traviata come l’Italia – che l’editore sia tutto, ovvero che basti approdare ad una casa editrice più nota per essere più grandi poeti. Ebbene no, la corruzione in Italia (ma forse nel mondo) è talmente tanta, così come la lotta al talento al fine di negarlo, che forse vale esattamente il contrario...

 

Il fanatismo Televisivo e dei Social Network

 

E' diventata prassi comune il ritenere che tutto ciò che vada in televisione rappresenti alta qualità e comunque degno di plauso, mentre poca o nessuna considerazione viene data a personaggi più schivi e magari di maggior spessore o che non rappresentano un prodotto di interesse televisivo e dunque non coinvolti dalle stesse emittenti. In questa ottica vengono osannati cantanti anche non particolarmente bravi, soubrette e quanto altro generi gossip e magari polemiche (rincorsi poi anche dai governatori politici di città e paesi che fanno a gara per invitarli e ascoltare il loro vergo insignificante e spesso lesivo dissipando in questo modo i fondi economici che lo stato mette a disposizione annualmente per la crescita culturale di questi luoghi), mentre pochissima o nessuna dimostrazione pubblica di apprezzamento viene concessa alle persone più studiose, riflessive, serie, oneste, magari creatori di bellezza come letterati, filosofi e artisti in genere (e i pochi invitati sono normalmente portatori di un'arte "popolare" che non rappresenta l'arte nel senso migliore della sua forma). Ne consegue che per incontrare autentici poeti o artisti in questa società bisogna scavare sotto a tutte queste macerie.

In merito anche ai Social, come già espresso i precedenza nel "Nuovo Manifesto sulle Arti", sono convinto che per quanto concerne gli stessi la vera grande rivoluzione non sarà stata l'averli inventati, ma il riuscirsene a liberare.   

Nerone-Narciso, Wilde-Unus

Considerato erroneamente narcisista, Oscar Wilde rappresenta, al contrario dell’imperatore romano, un vero artista (non totale) ma empatico, il quale reagisce (forse eccessivamente, o forse male, o forse davvero bene) attraverso la provocazione a quel mondo che percepisce invidiarne il talento e che pertanto lo scombussola.
Wilde ricama amaramente sul suo volto la maschera di Narciso al fine di provocare sempre più rabbia nei veri ego riferiti che lo hanno già condannato in partenza solo perché reo di essere un autentico portatore di bellezza esteriore ed interiore.

In altre parole, si crede erroneamente che Wilde sia Narcisista, mentre al contrario è in pratica l’altro a proiettare se stesso e le sue ombre e a non comprende (anche volutamente) il profondo dolore del poeta, la sua ferita, la difesa che mette in atto per salvarsi dall’ambiente circostante. Wilde preferiva apparire narcisista piuttosto che pateticamente dimesso agli occhi di chi ne invidia le qualità e tentava costantemente di sminuirlo.

Tra l’altro, finirà per essere simbolicamente “smembrato” (chi non ricorda l’ultimo periodo senza denti e con le ferite carcerarie nel corpo) dalla società ripercorrendo la dannazione di Unus ucciso dai fratelli per i soliti sentimenti negativi incontrollati.

Il ritorno di re Zeus

Nell’ambito del Movimento abbiamo parlato più volte del racconto del mito di Unus.
Nell’ultimo passaggio dello stesso racconto, la presenza “reale” di Zeus, che si è palesato in sogno, finisce per negare quella di Gesù Cristo (progenie di Abramo) la quale, storicamente, ha determinato l’apparentemente ineluttabile sparizione del re degli dei a favore del Cristianesimo.

Zeus compie così, empatizzando pienamente con se stesso, la sua pur velata vendetta perfetta – riproponendo in modo raffinato ma deciso la sua divina figura ai danni di quella del figlio di Geova degli Eserciti che l’aveva di fatto spodestato – mettendo in scena un’inaspettata riapparizione avvenuta attraverso una visione onirica concessa ad un poeta moderno che fa emergere una nuova trinità tra empatia e narcisismo: Zeus, Unus, Jesus.

 

Funzione sociale 

 

L'Arte Empatica mira ad apportare il proprio intervento nella società contemporanea cercando di partecipare al rinnovamento civile e religioso della stessa. E' dunque dedita alla promozione civile con finalità etiche e valoriali con l'intento di elevare l'intera specie umana.  

La non-Arte Narcisistica non ha obiettivi civili o religiosi, ma i suoi componenti ambiscono ad essere ammirati come grande pensatori e artisti che tutto sanno e tutto vedono, quando in realtà sono sostanzialmente degli inetti che hanno saputo raggirare una buona parte altrettanto mediocre, distratta e senza strumenti critici adeguati per valutarne il vero livello, all'interno della stessa società. La non-Arte Narcisistica è dedita alla promozione della propria figura al fine di primeggiare nella società.    

Partendo da una riflessione di Tolstoy da noi integrata potremmo dire che il problema è che "tutti vorrebbero cambiare il mondo ma nessuno vorrebbe cambiare se stesso". Il punto è che per cambiare il mondo bisogna invece cambiare se stessi e per cambiare se stessi bisogna necessariamente aprirsi all'altro. 

 

Concetto di verità per Unus e Narciso 

 

Unus, sebbene appagato dalla sua verità soggettiva, ricerca amorevolmente una verità oggettiva di se stesso e dell'universo.

Narciso non ricerca la verità poiché ignora che una verità, seppur frammentaria e soggettiva, possa esistere e soprattutto che possa essergli di una qualsiasi utilità.

 

Critica e Premi artistico-letterari

 

Con la crescita esponenziale del Narcisismo in questo nuovo millennio, abbiamo assistito alla sparizione della figura del vero critico letterario (colto, empatico e onesto) a favore di pseudo critici (narcisisti, di poco o nullo valore e spesso cattiva fede). Per questa ragione assistiamo a un fiorire esagerato di pseudo artisti in ogni disciplina incoraggiati da critici che avrebbero in verità pochi strumenti o nessuno per ritenersi tali. 

In contemporanea sono fioriti una miriade di premi artistico-letterari con giurie spesso di sola apparente autorevolezza che per lo più premiano amici o amici degli amici e combattono il talento come se li stesse disturbando nel loro disegno di usurpazione.  

 

Somma Arte Empatica

 

Tra le varie declinazioni che compongono l'Arte, la maestra suprema, anche per quanto concerne le capacità empatiche, resta la Poesia. Ripropongo pertanto sul concetto inerente alla supremazia della poesia un mio aforisma di molti anni fa in cui affermavo: La poesia è la somma musica dove le sillabe fanno da note e l’uomo da sommo strumento. La poesia è, infatti, da intendersi come una quintessenza filosofica. Pertanto, considero errata la convinzione di tutti coloro che reputano la filosofia come discorso più idoneo e alto per cogliere la verità. Mentre concordo con chi crede che una poesia filosofica (come lo è stata ad esempio quella di Parmenide) possa rappresentare il mezzo più efficace per lo scavo oltre le cose sensibili data la sua natura frammentaria e per questa ragione vicina alle frammentarie verità che ci è in qualche modo possibile cogliere dell'esistenza, dello stesso universo che ci contiene e che in noi conteniamo.  

 

Caratteristiche base dell'Arte

 

L'Arte non ha vincoli rigidissimi oltre al talento. Può essere dunque anche morale, intellettuale e utilitaristica così come un'attività interiore che esprime un sentimento in modo puro e assoluto. La differenza tra un vero artista e un impostore è individuabile nel notare se vi sia come detto la condizione sine qua non del talento e come questo sia stato espresso. 

 

Concludendo

 

Il Movimento Empatico è oggettivamente molto cresciuto in questo 2025 anche in ambito internazionale, e questo ci inorgoglisce; tuttavia devo riconoscere che il movimento più seguito, cripticamente complesso e potente nell'epoca contemporanea non è il nostro, bensì un altro, ovvero il Narcisismo: movimento fasullo, non dichiarato, sotterraneo artistico, letterario, filosofico e culturale. Maestri Narcisisti sono in qualche modo individuabili e hanno tutti un potere evidente. Sono affinati nell'essere Maestri di mistificazione e tentano di creare una società a loro immagine, negando il talento e supportando la mediocrità che gli fa da specchio, spacciando il tutto come vera Arte. Tra le altre cose, sono pronti a saccheggiare e a riproporre come proprie le idee altrui e non si fanno scrupoli a farlo... Chiaramente, di rimando, agiscono sempre in modo subdolo al fine di poter poi seppellire le loro vittime affinché nessuno possa mai smascherarli.

 

*Legenda

 

Il discorso estetico sull'Arte (tra Empatia e Narcisismo) va inteso come riflessione che si sviluppa dai concetti chiave del Movimento Empatico e dunque intorno ai valori universali che lo stesso propone e su cui riflette e dibatte attivamente. Non è da inquadrarsi come risposta diretta alle teorie di Georg Wilhelm Friedrich Hegel e Benedetto Croce sebbene finisca inevitabilmente per dialogare anche con le loro rispettive posizioni, proponendo in alternativa alle stesse una differenziazione dell'Arte in: Arte Empatica e Arte Narcisistica (posizione che in sostanza non divide veramente l'Arte poiché l'Arte Narcisistica è essenzialmente una non-Arte...).   

 

Bibliografia di riferimento:

 

Per addentrarsi in un modo più specialistico nel mondo di questa "Estetica", consiglierei di partire dalla bibliografia del Movimento Empatico:

  • Studi preliminari: 2004 - Tesi Laurea sul Modernismo e sulla poesia di Eliot e Montale; 2006 - Tesi Master of Arts interdisciplinare sui gender studies, autobiografia; 2012 - Tesi di Dottorato sul genere autobiografico che propone innovazione del genere e studi sul Postmodernismo; Raccontarsi in versi, Carocci: 2012; Autobiographical Poetry in England and Spain, Cambridge Scholars: 2017; The Body in Autobiography and Autobiographical Novel, Cambridge Scholars: 2018. 
  • 2019 – “Nuovo Manifesto sulle Arti” di Menotti Lerro e Antonello Pelliccia (ClanDestino, 2019/Zona, 2020);
  • 2020 – La Scuola Empatica (Ladolfi);
  • 2022  Speciale – Scuola Empatica (Rivista Letteraria “Riscontri”);
  • 2023 – The Empathic Movement (Cambridge Scholars Publishing);
  • 2025 – Poeti Empatici Italiani (Genesi);
  • 2025 – L’Empatismo (Curcio). [Il testo contiene anche il Decalogo dell’Empatia di Maria Rita Parsi]

Consiglierei, inoltre, di ripercorrere la mia bibliografia creativa, nella quale tanta della visione personale della vita e delle cose è stata espressa. 

[embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=cdRnXyN9OzE[/embedyt]

 

*Menotti Lerro smaschera il Narcisismo (2025). Il Narcisismo è un movimento sotterraneo e falso che esiste da sempre, ma che negli anni Duemila è diventato gigantesco in Italia fino a mostrare chiaramente il suo vero volto. 

 


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