Pubblicato il 27/10/2017 13:11:16
Tu vedi l'alba sorridere nel verde brullo di un parco pubblico e nelle grate di una stazione. Tu, Gio e Marina e poi c'è Anna quando scappa di casa. Stesso abito estate e inverno paura del freddo notti stellate e quando la rugiada, ambrosia degli dei, risveglia le tue palpebre assonnate stringi la santa libertà nel corpo adoloscente della tua fida compagna. Lucente come una stella splende la vita all'insegna selvaggia del vento e delle selve le selve malandate di periferia i campi dalle spighe bionde che tralucono al sole del meriggio i mille arcobaleni della tua felicità. Essere libero, senza doveri imposti, nel vento della sera nei gridi delle rondini estatiche al rosso del tramonto quando nel digradare della notte voi parlate sommessa la voce della spensierata gioia risplende il giovane regno della purezza primordiale contro di noi alla luna.
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