Pubblicato il 16/01/2018 17:16:04
Tra gli alberi color ocra s'intravedono le case, i tetti rossi, le facciate bianche di sole con qualche grumo di turchino. Dalla curva della collina spicca un cielo chiaro striscia sottile confusa ai rami spogli, di un giorno d'ottobre. E' una mattina di sole caldo, come spesso accade nel tardo autunno: le forme si disgregano nel chiaro. Il pittore ne restò colpito, come io ora lo sono, e piazzò il cavalletto ai margini della strada dove pigri transitavano cavalli e carri, per fissarne l'immagine che sempre ci restituisce quella prima sensazione di pace, di vigore. Quanti di questi alberi ho visto, sbiaditi dalla luce svelare remoti casolari colline dalle pendici arrossate, ma il ricordo di quel dipinto tutti li riassume nel tempo e nello spazio come un atavico archetipo cui ogni immagine ormai debba adeguarsi.
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