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Mercuriale

di Alberto Rizzi
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Pubblicato il 06/06/2018 13:47:55

Come un suono che ti raggiunga da dietro

                          che venga da oltre le spalle

 

Cioè

       tu vedi che la sorgente di quel suono

ti sta di fronte

 

ma per colpa del vento

                     di dedalo di strade

      per il rimbalzo dell’eco

      per come lui vola

esso suono non è dove dovrebbe

e ti stupisce

 

Così li dovremo colpire

 

con stupore e altrove

 

Apparire cóm’impotènti batteri

                                                battuti per sfibranti cataplasmi d’ore

ma che s’incistano

                            astuti

in un quàlchedóve proprio invisibile

e ridenti pugnalano alle spalle

 

Non cercheremo perciò oltre

di convincere d’errore il gretto subumano

    smuoverlo dal gioco delle tre schede

verso una vita che ne vàlganóme

                                          sentimento

 

lui che brama un sorriso da chi lo svena

dal TV plàsmapiàtto sèmpr’accéso

sul suo universo di demenza

     che prostituisce mente e cuore

di generazione in generazione

al buònoscónto sovr’al proprio debito

 

Non ne cercheremo il consenso

                                l’ebete plauso

nel vuoto d’un’urna

a loro immagine e somiglianza

                                               perché vuota quale specchio alle menti loro

 

Noi faremo

 

nel chiaro del cuore d’un bosco

e nelle cantine sudorose di musiche

 

nell’abbraccio a un vecchio ontano

e nello sputo pesante su quel conio

                                                      che piega i ginocchi

asservendo le menti

 

nel grumo di case riprese al nulla

                            riassegnate alla vita

 

E fedeli a un sentire di Natura

                                               non ci muoveremo quindi

in un inverno prossimo o venturo

 

perché manca contro questo nemico

un “palazzo d’inverno” da conquistare

                                                           ennesimo miraggio a babbioni

 

sola ci s’erge contro impeccabile idiozia

                                                      che nutre i democratici lenoni di regime

 

Noi attenderemo

                          nella peggiore delle ipotesi

fino al cambio di colore del grappolo

 

noi attenderemo

 

le città siano lasciate al nemico

 

frutto a marcire

          a cadere dal ramo

 

 

(tratta dalla raccolta "Achtung Banditen - Poesie per le Nuove Resistenze"

autopubblicata a Lendinara (RO) tramite Youcanprint)


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