Lo sguardo si riposa entro una cresta
in bagno d'aria, ove arde triste il pianto
d’ultimo raggio torvo che ti desta
e si nasconde. Sulla mano ranto-
lo estatico di un cenno soffocato.
Pulsano vene al collo perché s'oda
il tremito lontano - un verso lato -
come mozzata s'agita una coda.
Di là s’attende in fremito la terra
e frana che disciolga oasi al nulla.
Ma tutto è lento andare e appena un fiato
dichiara a lunga notte la sua guerra
ogni legaccio sradica alla culla
e dà sollievo al sangue del dannato.
Primo sonetto sulla lontananza
A rime alternate: ABAB, CDCD, EFC, EFC
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