FEBBRAIO
Sarebbe luce
(dovrebbe esserlo)
fin dall’inizio
ma non ce ne sovviene
se non per la lunghezza al giorno
che percepita dona un po’ di fede
Ma per il resto è
(dovrebbe essere)
noia di freddo pesante
che ci rimane addosso
oppure
come in queste stagioni
rimestate dal nostro insulso fare
ansia per un caldo che cresce
oltremisura a speranza degli uccelli
dei semi
a certezza di letarghi interrotti
dei passi degli insetti
impassibili a quelli nostri
Si dà per scontato
nell’abitudinario nostro andare
un “va ben così lo stesso”
maiscalfìto dai lazzi di stagione
e che testimonia d’impotenza
d’ignoranza
oltre il battito del nostro stesso polso
In questo anticipare il tempo usato
misura il crescere del verde
chi ancora ha cuore
e poi continua il passo
aggrappandosi ad una certa
presente o futura primavera
ci si affida a null’altro
se non lo scorrere del tempo
cioè
Il campo davanti agli occhi non ancor segnato
dall’audace slancio di equiseti
e Marzo sarà una neve atona
dopo brevità di questo mese
che non deterge fuori e dentro i cuori
(tratta dalla raccolta breve
"2017-2018: un annuario",
recentemente autopubblicata)
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