Pubblicato il 05/11/2010 18:04:41
La pigrizia mi abbaglia, mi acceca, mi prende e s’ incaglia, mi somiglia ogni sbaglio -si delinea la smania di capire e sapere, di violare la gialla umidiccia visione del mondo ristagna-. E' la massa che scaglia le sue spire infuocate lungo i soliti corsi e ricordi mi striglia, la sua faccia mi imbriglia e torna a essere seria, come un tempo che era sincera mia mamma. Oggi sconfitta si incarna o s’ insinua, come un monte inzuppato da violente minacce di pioggia, si scorda tutto quello che ero stato per lei e mi inquina la soglia, nel bene e nel male s’ inchioda (mi roda) e mi sento in gabbia. Ma la gabbia s’ increspa di spille e carezze e cadendo mi giro nel letto e mi avvinghio, come quando bambino mi sentivo disperso, in quel sorriso stonato forzato deriso nel cuore. Ancora mi si staglia un piccolo grido di rabbia ferito, suo figlio.
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