Enfasi – disperazione.
In anomalie del vivere
traduco quel morbo antico
gioia che si divide tra smarrita e sognata.
E un tarlo mi corrode.
Sanguina il sole all’orizzonte.
Dove io non sono tu non sei
Vittima di visioni dove cado
restando rannicchiata.
E tutto da me è staccato.
L'aria mi trapassa tra corteccia e carne
senza l'aderenza al corpo d'un vestito.
E non c’è spazio tra me e la terra
tra me e una sedia tra me e la vita.
Forse sto già migrando
per morire in qualche posto ignoto
diverso da questo dannato suolo.
Io ho radici nel vuoto, non come la quercia.
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