Pubblicato il 13/12/2020 17:39:53
CANTO SECONDO
(AMPLESSI)
Allor che furono umide e parlanti le profuamate ed assetate sticchie di gemmate e desiderate amanti, perbenismi equivoci tornarono nel nulla umiliati dall’amore, chiuso essendo il passo che svilir vorrebbe, con le ombre di conformismi triti, il piacere che vive il suo bruciare. Inverato fu il segreto dell’onda, Fluente e increspata di spuma, Esondante da febbril natura E da stordenti e risognate voglie. Tatti morbosi esploran l’epitelio, Accorrono ai desiderati sguardi, All’oscenità di flautati spacchi, Ai non mai abbastanza diletti varchi. Furono infrante le difese aduse A negare l’estasi possibile Per sensi avvezzi a morbosi sogni Armonici all’ampiezza del fiottare. Scrisse il poeta ti offrirò la bocca, E la musa ne modellò l’aspetto. Figure iteranti dalla luce all’ombra Apparvero in una marcia immobile Verso un illusorio creato inizio, Forse avvenuto e, in un morente dubbio, da fumose connivenze immaginato. Ma dall’ inanimato pressappoco Può accadere che un preciso turbinoso Amore possa avvolgere ogni cuore, Ogni pulsione d’ irrefrenati Desideri in apnea di cieca attesa.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore paolo massimo rossi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|