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Il servo e i Padroni

di Quin
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Pubblicato il 07/03/2021 23:15:05

IL SERVO E I PADRONI

 

Altri ti hanno non io che ti amo,

(questo che sento tu così lo chiami).

Né so per certo se quelli ti amino,

però tu accorri a ogni loro richiamo.

 

Sono amanti esigenti e geniali,

e instancabili e dolci e sapienti:

ti lasciano spossata fra i tormenti

di un piacere che ha vette siderali.

 

Però non oso essere geloso

ché non può il servo invidiare il padrone,

non lo permette la sua condizione

 d’uomo da poco, succube e ossequioso.

 

Loro ti danno ciò che non so darti

e insieme a loro tu sei, sei te stessa,

e vera come sei vorrei baciarti

 

ma non mi azzardo ché potrei svegliarti

e strapparti a quel sogno in cui sei messa

non dalle mie ma dalle loro arti.

 

Riesco a spiare a volte i vostri amplessi,

quando il buio mi rende protervo

eppure il gioco colloso dei sessi

 

posso osservarlo soltanto da servo.

Ma certe notti te con quelli stessi,

il Sonno e il Corpo, vegliando preservo.

                                               QuinconGioiaMar21


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