Ed era il fiato
che diventava brina tra i baffi
a riscaldare le tue dita in quel gelido gennaio
in cui anche il pensiero era glaciale.
La bora soffiava forte,
rabbiosa ed a raffiche,
e ti portava l’odore acre del rancido
caratteristico dei “graniciari”.
Si di quei pastori-soldati
che di giorno pascolavano le greggi
e la notte s’imbottivano di birra e slivovitza
fino a schiattare facendo la guardia
ad un confine ch’era solo di alcuni.
E nel silenzio tra una raffica e l’altra
s’udiva netto il mormorare dello Iudrio
quasi a voler affermare la sua presenza.
Pbbl.scrivere-15.09.2013
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