L' espandersi di spire è nelle linee
di solitudini sul palmo amare,
nello scuotere di sonagli algidi,
nelle armonie di nenie svaporanti;
è in simboli morti inflitti alle membra;
in passanti dileguantisi in armi
tra laghi di fuoco fatuo: perfetti
nell' esser stati ignoti attori muti,
come esseri pedestri esondanti odio
dagli abissi ribollenti nel ventre.
Restano palazzi orgogliosi e stelle
a miliardi: ne ho catturato vive
paginate chimeriche da libri
ora virtuali, ora d' alee cartacee
d' improntitudini a calcare scena
con piglio e mercenarie attitudini.
Su stagni nell'infinito divenir
son fronde di salici a fare cieca
l'anima, tuffandosi nello specchio
crespo di brezza dal cupo principio.