IL GATTO
Il mio gatto, l’ho perso,
non riesco a trovarlo;
l’ho cercato per casa e dai vicini
riempiendo ciotole di croccantini
nella vana speranza di attirarlo:
ma non c’è proprio verso.
Stava con me da tanti tanti anni,
al suo affetto schivo e interessato
posso dire che mi ero abituato,
come ai suoi graffi e al suo fare danni.
Forse chissà, un po’ alla Beniamino
è andato indietro, è tornato gattino,
tanto piccino che non lo si vede.
A volte penso non ci sia mai stato,
di averlo sempre solo immaginato;
una parte di me quasi ci crede.
Non che non possa stare senza il gatto,
cioè, potrei, ma non sarei più io,
come un atleta a cui manchi un piede
o un religioso senza più la fede.
Spero che un giorno un passante distratto,
ne faccia un uso migliore del mio.
QuinVillaNatalia1Mag22
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