Prendi la mia ultima parola
ha un peso solo per me
È regola consuetudine normalità,
per te è quel soffione
che il vento reca in casa tra le tende
è piuma in aria sospesa d’uccello,
quale specie non importa.
È grido inascoltato
suono che affiora
tra le onde del silenzio,
mano sul labbro che trema.
Prendi la mia ultima parola,
nostalgia e dà ad essa un senso
in questo fuoco che m’incendia
eppure, gela ogni antico pensiero
ogni possibile sogno.
Nostalgia, una nevralgia
che della mia mente s’impossessa
mentre anche la carne duole
ed ogni nervo è nel sussulto
oscuramento del dove,
perdita amnesia del probabile,
dell’ultima parola che non sapeva
d’essere l’ultima.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Rosetta Sacchi, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.