Prende ogni stagion la cura
che non s'annidi ospite sgradito
in queste stanze tue
ma massimo d'estate
quando 'l calore aspro
voluto in quest'anni dagli umani
spinge gl'insetti a farsisi più audaci
Con mente occhiuta
dunque
in giorni sì apparati
più che dell'altre stagioni gli altri
ogni angolo scruti
ogni fessura tra mobilio e mobilio
mobilio e muro
e i bassi spazi ai piedi degli arredi
alla ricerca di moleste tele
che più molest'ancòr 'nquilino
tradiscano così
Pronta da spandere è per loro
l'atroce agonia del DDT
perché
(pur se sempre impari lotta è questa)
dentro la casa tua non tolleri
tal razza iniqua di sodali
che pur fuor d'essa ignori
giacché di là dai muri
giudizio pieno è sol della Natura
Pur vero è che
fra miriade d'artropodi brigosi
tolleranza cali a volte
per grazia del tuo cuore
risparmi perciò i saltìcidi
che ratti al salto pigliano le prede
e che non lordano l'ambiente
con ponderose e sozze tele
ma anzi ti strapppano un sorriso
quando che t'avvicini loro
a la distanza giusta
sì che volgendo essi 'l capo
e i supplici quattr'occhi
pietade impetrano
per lor lieve vita
Ma non risparmi, no
la vispa scolopendra
né l'insidioso scorpion
che fra l'umide pietre
s'incista minaccioso
per tema che
pur'anco non volendo essi
a un moto tuo inconsulto
(per sonno o altra inopinata celia)
una puntura lor lascito ti sia
doloroso di fastidio
E se poi tra gl'insetti ignori
dei vari grilli il salto
che per error dall'erba a loro amica
li porta in questi tuoi quartieri
pietà non hai veruna
per le maligne formiche
che reclamano loro qualsivoglia spazio
se solo volgi il guardo
e perdi d'attenzione
le commesure molte ai pavimenti
e ogni altro tipo di fessura
Silenti e mute
stolide al pari degl'italian votanti
che perfetti servi seguono lorcàpi
lontani a governar nonvìsti
da luoghi sconti ed atri
esse bestiacce a massa si rovèrsan
per ognidòve il padron loro vuolse
così che a te non resta
ch'ogne genìa di morte offrire loro
in varietà di fumi, schiume, polve
finché l'onda si plachi
e beota in sua mestizia
per nuove strade si volga via all'altrove
Però tu sai
quando che cessi dalla lotta
e il problema a forza tu hai fugato
che mai si giunge
a certa conclusione
come per l'erbe che infestano il difuòri
pure qui dentro
pendolo tu sei d'un fragile 'quilibrio
e se di certo non ti neghi
da un tal salùbre agire
pure a te ti dici
"domani è un altro giorno, si vedrà"
e senza provare sentimenti alcuni
tua mente ad altri scopi vola
(Tratta dalla raccolta inedita
"De rerum domesticarum")
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