So dove conduce il cammino, quello
dai vortici d'aria smeriglianti astri
a dar lucentezza ai ciottoli. Porta
dal mago vegliante saggio e custode
del giardino variopinto di luci
sparse tra piante secolari. Stretto
l'andito tra passamani di ferro
battuto, noi si andava lì a spiarlo
grigio uomo. Intabarrato lo vedevi
nel manto notturno, appena che fosse
buio, recarsi ad accenderne lune:
poste in alto luccicavan tra rami
orbitando allegoriche cromie.
E tu eri lì al pari di me, ricordo:
alla base di quegli alberi immensi
bimba anche tu a fantasticar curiosa
essenza di luminosa presenza.
23/02/2012 rivista e corretta
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