Pubblicato il 24/08/2025 12:08:37
Traduco in suspense l’attesa. Ora non è più "cosa mia" che inquieta, tarla le viscere fa la bocca arsa misura la stanza in passi. Parcheggio così il tempo sul muro. L’ora prescelta svelerà l’arcano, la metamorfosi è avvenuta. L’ansia ha indossato l’abito nuovo, primaverile. E’ promessa. Non era in vetrina. Non era per tutti, solo per chi ha attraversato l’attesa con fiducia, con amore e pazienza. Senza clamore.
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