(Quando che il calor d'un buon caffè
hai intromesso indentro del tuo corpo
piàcceti sdraiarti sul divano
a leggere quei fogli
che quasi ogni giorno indolente 'cquisti
spregi le notizie
che bensài esser per propaganda false
vuote
e ti concènt'invéce
su ciò che di cultura spiega
e sulle note che conferma danno
del tuo esser lontan da gente vile
la quieta famigliola splatterata in casa
da un familiare insano
o l'improvvido autocrasho
(pur questo da turpe subumano
stravolto al volante provocato)
che sol fortuna recta
volle non lasciasse spoglie al maccadàm
Ma poi
socchiusi gli occhi un breve tempo
li volgi ai margini
del non lontan lavello
a 'ncontrar delle stoviglie supplici
gli altri occhi coi quai ti fissano
così che tu
ciò che devi dare già lo sai...)
Tratta dalla raccolta inedita
"De rerum domesticarum"
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