Rivoli d’acqua dispersi tra ciottoli e ghiaia
evaporati nelle nebbie autunnali
crepe nella terra, labbra riarse,
in un gemito flebile percettibile appena,
stagioni che vanno su binari precisi
treni lontani mai presi.
Distratto lo sguardo da un panorama
mosso, nella corsa, dal vento.
Ho impegnato i pensieri per progetti comuni
taciuto desideri per i tasselli d’un sogno
girato il capo in direzione del sole
scordato le notti per albe radiose.
Ma non ho più nulla,
tranne la polvere sotto le scarpe,
le calze bucate un dolore nell’alluce,
non ho più nulla.
Tranne il pensiero alto sui tetti, una bandiera
che sventola, ignara dell’effimero volo,
lacera tela seviziata da tante procelle,
ala spezzata, tradita dal vortice d’aria,
inesperta nel suo quieto planare.
Ala spezzata, che più non osa sfiorare la terra,
col peso che pesa d’una semplice piuma.
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