Pubblicato il 13/03/2011 11:20:32
Da una luce fioca di lampione (sfumatura accecante dei tuoi occhi), aggrappato a quei piccoli seni con la bocca, alla tua pelle bianca sorpresa, appoggiata alle mie dita.. Suonarti piano come di un'arpa assaggi le sue corde, i respiri protesi sulle mie mani ubriache. È stato così la prima volta: l'ebbrezza di un amore diverso, com'è diverso quell'amore.. E poi ricominciare a baciarci, senza sapere di averti colto, all'improvviso, come il bagliore di un lampo vederti scivolare via nella notte e sentirmi morire, come adesso, che mi ritrovo assente come allora, sperduto come allora, consapevole che eri tu la mia stella, la mia unica stella che mi ha scheggiato il cuore.
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