Pubblicato il 03/07/2014 20:19:18
E così scendo tra le rocce, nel fremito del vento che mi parla tra i fogli, che si issano come vele, alla ricerca della libertà. Tra riverberi turchesi delle acque del mare che bagnano i miei versi, d'inchiostro morente sull'avorio della carta. Ed io che scevro, dal clangore dell'oggi, racconto di come, un segno delebile possa lasciare sentieri nascosti nel nostro profondo. Come i baci che sanno scrivere sull'anima, frasi impalpabili che si leggono con il cuore e non con gli occhi.
Andrea Palermo ©
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