Pubblicato il 21/04/2022 13:09:11
Sulla lettiga del sogno sei giunto, o mio sovrano, ad affondare l'algida spada della tua scintillante regalità nell'intricata polpa del mio cuore, lacera di dimenticanze e di assedi di ruggine. E quanto ti ho cercato lo sa il sangue, il diluvio dei sensi a stento governato dalle redini delle arterie. E questo bacio che ora c'infiamma, col sale, è l'amrita della stella che ci impresse, come nudi marchi, sul canovaccio dell'eternità.
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