Sebbene anche la città
(questi solidi antropizzati)
abbia la sua perfezione
un significato, qualcosa di originale
qualcuno dice alienazione
qualcun altro senso estetico;
se fosse chiamarlo battito, o forse
ritmo intrinseco, anche distonia
che però significa rumore
non proprio armonia;
e quanta complessità, quanti sottopassi
intesi come cunicoli, oppure anfratti
quasi verdura, facce come felci, umidità
tremolio come fibrillazione
cortine invece che corteccia
però troppi spigoli, non alveoli
più tentacoli, più meduse, scavi;
poi formiche dette umanità
tracciati tradotti in strade
forse tracce lasciate, fossero memorie
-ma chissà- Anche rovine, poi fumo
troppo fumo, e molte rovine.
Città nelle città. Molto strato.
(Questi incontri casuali)
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