Pubblicato il 16/03/2014 18:35:19
Non ho voglia di andare al mare, cosa a cui vengo sollecitata, o almeno invitata dai miei. Forse avrei detto di sì, se non fossi così stanca per aver dormito poco. In fondo, però, riflettendo, la stanchezza non passerà rimanendo in casa, con scarsa voglia e capacità di concentrarmi nello studio o in un’impresa di scrittura. Allora, perché no? Mi dico che la stanchezza aumenterebbe; ma non è vero, giacché non si tratta di inadeguatezza muscolare. Allora? Allora, la verità è che non so più trarre piacere dalle cose che un tempo mi sembravano irrinunciabili - o almeno capaci di compensare tante carenze. (Ma forse questa è solo una precisazione sofistica della ragione adulta).
La differenza tra atteggiamento della gioventù e quello dell’età matura non consisterebbe quindi nell’avere più o meno energie per fronteggiare la stanchezza conseguente al dispendio energetico, ma nel saperle spendere al meglio le proprie energie primarie, per trarne il massimo profitto, facendone aumentare il peso specifico (positivo) rispetto a quello (negativo) della conseguente stanchezza.
Ma è proprio così? E, in fondo, cambia qualcosa saperlo?
24/7/98
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