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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

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Il segreto dei Vanderloo

Narrativa

Allegra Nasi
Sovera Editore

Recensione di Gaia Leiss
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Pubblicato il 12/01/2009 00:14:00

Il regno di Nabar vive tempi di pace e prosperità da quando l'imperatore Aramagus ha conquistato il potere sconfiggendo il signore del buio Fugil. Pare però che la vittoria non sia stata definitiva, il malvagio sta infatti riorganizzando le sue forze. Aramagus e il suo seguito temono soprattutto per l'incolumità della piccola Alina, figlia dell'imperatore, ma quando la regina Arvilla sarà rapita, e Aramagus stesso sarà catturato nel tentativo di liberarla, tutte le speranze del regno ricadranno proprio sulla bambina. Rodrigo, fidata guardia del corpo di Alina, nonché ultimo dei leggendari guerrieri vanderloo, l'ha infatti designata erede del potere custodito dalla sua stirpe per generazioni: è il segreto dell'oro dei saggi, la capacità di ascoltare e interpretare la Voce.
Vista la sua giovanissima età Alina non è però ancora pronta a padroneggiare questo dono, così il lungo viaggio intrapreso insieme a mentori e amici per trovare e salvare i suoi genitori, nonché sconfiggere il perfido Fugil, sarà l'occasione per affrontare un percorso di formazione.
Attraversando i vari stati del regno di Nabar la bambina fronteggerà situazioni che le insegneranno a padroneggiare le sue emozioni in modo che non interferiscano nell'uso del potere, e incontrerà una schiera di fantasiosi personaggi il cui aiuto sarà fondamentale per conseguire la vittoria sul male.
La difficoltà principale nello scrivere un racconto fantasy è il dover creare un mondo alternativo coerente, con i suoi abitanti e le sue regole, le quali, però devono essere credibili e non tali da permettere ai personaggi del racconto qualsiasi cosa, in modo da tenere in attesa il lettore e creare il necessario climax, al contrario creando un mondo dove tutto è possibile il lettore si scoraggia facilmente e perde interesse in un luogo ove tutto è permesso e non vi è rischio alcuno per i protagonisti. Detto questo il mondo creato dall’autrice, alla sua prima esperienza letteraria, appare assai convincente, e, sebbene descritto in poche pagine, è costruito in modo plausibile Il racconto rivela una fantasia abbastanza originale e ha il merito di non eccedere nel rifarsi a topos per certi versi un po’ triti, come spesso accade in questo genere. Tuttavia nella brevità del romanzo (in genere i libri fantasy veleggiano ben oltre le 6/700 pagine contro le 144 del segreto dei Vanderloo) alcune parti, sebbene ben create e ben inserite nella narrazione, appaiono solo superficialmente descritte, per esempio il potere che innesca tutta la vicenda, “la voce” rimane per tutta la durata del romanzo ben poco approfondito e lascia al lettore una certa curiosità; il personaggio negativo forse si sarebbe potuto approfondire un po’ di più ed il finale è affidato ad un escamotage un po’ troppo fortuito per non apparire forzato.
La vicenda è assai godibile, e ha il pregio di avere come protagonista una debole bimba, anziché il solito aitante giovanotto sempre pronto a brandire la spada, e, sebbene il linguaggio talvolta incespichi un po’, ci pare scritta con mano salda e sicura. Il romanzo è un ottimo esordio dell’autrice che sicuramente ci svelerà, col tempo, qualcosa di più sui Vanderloo.

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