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Tratti di strada

di Marco Tealdo
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Pubblicato il 05/12/2007

Tratti di strada: appunto. Percorsa con voi. Innestato con voi in un disegno immenso pensato da sempre.

Con voi –ancora- per percorrere insieme tratti di strada. Pezzi di viaggio.

Mi piace pensare ad una carovana che va. Si ferma ad un tratto, bivacca per la notte, riparte, è costretta a cambiare percorso: soffre per chi non resiste all’asperità del viaggio e si ferma, si accorge di chi soffre in silenzio, prega che le provviste siano sufficienti fino al primo villaggio … poi si ferma … poi riparte.

Un viaggio appunto … come la vita.

Così mi è piaciuto ordinare per voi questi pensieri (scritti di lampo al rosso del semaforo, intasato nel traffico, in attesa da un direttore d’azienda, in fila alla posta) ripensando alle grazie, all’amore di Dio ricevuto durante questo pezzo di viaggio fino ad ora compiuto e restituendoGli mediante voi (che ne siete l’espressione più genuina) il mio grazie.




Sono pennellate che cementano il gaudio e la coscienza di potere vivere sospeso tra cielo e terra, sublimando fino in fondo l’esperienza pienamente umana e pienamente divina che Gesù ci chiama a fare con il Vangelo vissuto in tutta la sua radicalità.


Una nota tecnica: non ci sono titoli perché –mi pare- che il titolo possa un po’ ingabbiare quanto potrebbe dire ad ognuno quella parola. Però fanno riferimento ai 5 misteri gaudiosi: quello dell’annunciazione dell’angelo a Maria, quello della visitazione di Maria alla cugina Elisabetta, quello della natività di Gesù e ancora quello della presentazione di Gesù al tempio ed infine quello della perdita e del ritrovamento di Gesù.

Un ultima nota: non oserei chiamarle poesie. Senza alcuna falsa modestia, non hanno nulla da spartire con le produzioni di chi può dirsi pienamente poeta.


Sono pensieri: fiori raccolti apposta per voi lungo …


Imbiancarono strade
abbatterono muri

Resero percorribili sentieri
- prima sconnessi -

si fece più breve
la strada del sole



Svanì la tempesta
tutto intorno fu calore

trasparenza

Si vide

Vidi.

Partii.


Seguii quella luce.

La vidi fioca – dapprima –
Tenue incandescente libera – poi –

Mi trascinò in cantine
mi sdraiò su marciapiedi
mi trasportò – con lei –
mi diede in dono la sua eredità:

ferite (da sanare)
lacrime (da tergere)
divisi (da congiungere)

Ruppe gli argini del buon senso
- anche del mio –

mi innamorò del buio
poiché in esso continuai a trovar (luce).



Non riuscii ad imprigionarlo tra le pieghe
della ragione.

L’incontro fu luce
che elevò il passato
rilanciò il futuro
mi restituì il presente

Lo incontrai e fu pace: mi innamorai.

Provai a tenerlo stretto in pugno:

svanì

Lo inseguii vorticosamente
lo cercai per vette altissime
tra abissi profondi:

fuggì


Sconsolato guardai a valle e vidi l’uomo.
Mi occupai di lui.

Ora eccolo
Non lo cercai più:

rimase.


Restituii al cielo
scrigni segreti:

consegnai all’Assoluto
diamanti preziosi.

Nulla e tutto
si susseguirono
con definita certezza


si spalancarono i recinti: libertà.


ci sei -non vedo-

parli -non sento-

riflesso di luce rimasta nei ricordi – di un tempo –

appoggi su labbra screpolate

parole di saggezza – frammenti di infinito –

restituisci senso all’arcipelago – disordinato –
dei perché

- gridati -

dall’alto del legno (il tuo).

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