Pubblicato il 03/11/2021 19:36:50
Non credo di essere io, io non sono e sono l'altro non sono se non nell'atto in cui l'altro osserva me. Ecco: io sono solo dopo lo sguardo dell'altro, sono lo sguardo dell'altro, esisto nel suo vedermi mi vedo nel suo guardarmi, mi dò a me stesso nell'eco in cui risuono al suo svelarmi mentre anch'io lo rivelo, altro nel quale tutto ciò che io non sono accade. Camminavo stamattina nel vialetto dell'ospedale a lato di alberi e motorini in sosta. Loro erano i miei osservatori i loro occhi l'opera d'ostretricia traverso la quale io rinvenivo l'essere nel quando del mio esistere. Allora sono stato, oltre il passaggio dei nomi.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Gil, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|