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Istanbul, 1 gennaio 2017 - İstanbul, 1 Ocak 2017

di Franca Colozzo
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Pubblicato il 04/11/2025 20:27:21

  Poesia rivista in italiano

 

ISTANBUL, 1 gennaio 2017 

 

Fuochi d’artificio fendono la notte festante,
nel cielo d’Istanbul sfolgorante
sbocciano come corolle iridescenti.

Luci, suoni, colori
sotto l’arco del ponte,
ballerino sospeso
in audace capriola
sui piloni del Bosforo incantato.

Folla danzante e lieta,
turca e straniera,
celebra l’ultimo dell’anno.

 

Ortaköy veglia,
riveste di luci le sue pietre
al ritmo dell’onda
scossa da barche silenziose,
che navigano in danza
fra due continenti.

 

La discoteca trabocca di vita,
fra frenesie di musica
e lenti respiri di melodia.
Ma d’improvviso irrompe
un cupo fragore d’armi,
stridulo tra echi di festa:
cade un bianco lenzuolo,
madido del sangue
di vite innocenti.

 

Ortaköy piange le sue ferite,
dopo Beşiktaş, l’aeroporto,
Ankara, Santa Sofia.
Come si ridesterà la mia Turchia,
bersaglio inerme
della più cieca ferocia,
del più torvo volto
di terrore e tirannia?

 

*** Turco

 

İSTANBUL, 1 Ocak 2017

 

Havai fişekler yarar şenlikli geceyi,

İstanbul’un parıltılı göklerinde

ışıldayan çiçekler gibi açar.

Işıklar, sesler, renkler

köprünün kemeri altında,

cesur bir cambaz misali

asılı durur

büyülü Boğaz’ın sütunları üstünde.

 

Coşkun bir kalabalık,

Türk’üyle yabancısıyla,

yılın son gecesini kutlar.

Ortaköy uyumaz;

taşlarını ışıklarla donatır,

dalgaların ritmiyle,

sessiz teknelerin

iki kıta arasında

dans edercesine süzülüşüne eşlik eder.

 

Gece kulübü hayatla taşar,

çılgın melodiler,

yumuşak ezgilere karışır.

Ama ansızın,

silah seslerinin uğultulu karanlığı

şenlik yankılarını yırtar:

beyaz bir çarşaf düşer,

masum canların

kanıyla ıslanmış.

 

Ortaköy, yaralarını ağlar;

Beşiktaş’tan sonra,

havaalanı, Ankara, Ayasofya’dan sonra…

Nasıl uyanacak benim Türkiyem?

Kör bir zulmün hedefi olmuş,

en karanlık yüzün,

terörün ve tiranlığın pençesinde.

 

 --- Traduzione in turco (speriamo bene!)

 §§§

*** Traduzione in inglese classico

 

 ISTANBUL, January 1st, 2017 

 

Fireworks cleave the festal night,
and in the shining skies of Istanbul
unfold like petals of radiant flowers.
Lights, sounds, colours,
beneath the arching bridge, 
a nimble dancer,
poised in daring flight
upon the pillars of enchanted Bosphorus.

A joyful throng in motion,
Turks and strangers side by side,
welcomes the dying year.


Ortaköy wakes not to slumber,
but robes its stones in gleaming light,
to the rhythm of the tide,
stirred by silent vessels
sailing as if in dance
between two continents.

 

The nightclub overflows with life,
wild music twined with softer cadence.
Yet suddenly there breaks
a sombre thunder of gunfire,
harsh amid the echoes of rejoicing:
a white shroud falls,
soaked with the blood
of innocent souls.

 

Ortaköy mourns its wounds,
after Beşiktaş, the airport,
Ankara, and Saint Sophia.
How shall my Turkey rise again,
struck by the blindest cruelty,
target of the darkest face
of terror and tyranny?

 

******************************

 

Vecchia versione:

 

ISTANBUL, 1 Ocak 2017

 

Fuochi d’artificio nella notte festante
nel cielo d’Istanbul sfolgorante
s’aprono come corolle di fiori.
Luci, suoni, colori
all’ombra del ponte,
agile ballerino inarcato
in acrobazia sui piloni
del Bosforo incantato.

Gente allegra danzante,
turca e straniera,
per festeggiar l’ultimo dell’anno.


Ortaköy non dorme
e la sua veste di lumi rinnova
al ritmo delle onde
mosse da natanti silenti
a veleggiar a ritmo di danza
tra due continenti.

 

La discoteca accoglie tanta gente
tra musiche sfrenate e cadenze lente,
ma repentino irrompe un suono cupo
d’armi da fuoco,
stridente di botti:
cala un bianco lenzuolo
intriso del sangue
di vittime innocenti.

 

Ortaköy le sue ferite piange,
dopo Beşiktaş e l’aeroporto,
Ankara e Santa Sofia.
Come si sveglierà la mia Turchia,
bersaglio della faccia più retriva
del terrorismo e della tirannia?

 

***

 

ISTANBUL, October 1, 2017

 

Fireworks in the festive night
in the dazzling Istanbul sky
open like corollas of flowers.
Lights, sounds, colors
in the shadow of the bridge,
an agile dancer arched
in acrobatics on the pylons
of the enchanted Bosphorus.

Cheerful people dancing,
Turkish and foreign,
to celebrate New Year's Eve.


Ortaköy doesn't sleep
and its robe of lights renews
to the rhythm of the waves
moved by silent boats
sailing to the rhythm of a dance
between two continents.

 

The nightclub welcomes many people
to wild music and slow rhythms,
but suddenly a dark sound breaks out
of gunfire,
the shrill sound of bangs:
a white sheet falls
soaked in the blood
of innocent victims.

 

Ortaköy mourns its wounds,
after Beşiktaş and the airport,
Ankara and Hagia Sophia.
How will my Turkey wake up,
target of the most backward face
of terrorism and tyranny?

 

 


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