Cercava qualcuno che potesse aiutarlo a superare quel momento difficile che stava attraversando. Era gioioso e gentile, malgrado indossasse la sofferenza con grande eleganza. Si, l’aveva masticata sin da piccolo, il buon Adriano, ma non per questo aveva smarrito l’ottimismo di fare l’incontro sperato. Cresciuto in una famiglia povera, senza mai aver ricevuto un appoggio economico da nessuno o, ancor peggio, l’affetto che avrebbe meritato, si era sentito spesso tagliato fuori dal mondo.
Una mattina, Adriano si recò nella solita bottega del paesino ove viveva per acquistare un po’ di pane, della farina e qualche bottiglia d’acqua. Appena entrato nel negozio, udì un vociferare di donne che mormoravano o meglio, sbraitavano col titolare:
- "Signor Gaetano, le avevo espressamente chiesto gli gnocchi per mio nipote e lei, invece, cosa mi ha combinato?".
L’altra donna, accanto alla vecchia signora brontolona, diceva invece ad alta voce:
- "Io le avevo domandato un chilo di pane fresco e mi sono stati invece consegnati gli gnocchi di cui non avevo affatto bisogno!".
L’uomo, in preda al più totale imbarazzo, tentava di giustificare gli errori commessi e, rivolgendosi ad entrambe, rispose:
- "Mie care signore, il lavoro qui è tanto, per me, e non riesco a seguire tutto da solo. Dovete perdonarmi per aver fatto confusione; forse, inavvertitamente, ho scambiato i nomi sulle consegne da fare e poi, proprio l’altro ieri, sono stato piantato in asso dal mio garzone: se ne è andato via perché non aveva voglia di lavorare. Vi prego, portate pazienza e datemi il tempo per rimediare al malinteso".
Adriano aveva assistito all’intera scena, ma non osava dire nulla. Dentro di sé pensava:
- "Chissà se questo lavoro, che non ho mai fatto, può fare al caso mio?".
Dopo che le due donne furono servite, rimase da solo con il signor Gaetano che, fissandolo negli occhi, gli chiese:
- "In che cosa ti posso aiutare, ragazzo?".
Da parte sua, Adriano fece scena muta, sino a quando la domanda fu ripetuta nuovamente:
- "In che cosa ti posso aiutare, giovanotto? Ti occorre qualcosa?".
Adriano fece un lungo sospiro, quasi come non si fosse reso conto che qualcuno finalmente si era accorto della sua esistenza. Educatamente, rivolgendosi al bottegaio, rispose:
- "Buongiorno signor Gaetano, mi scusi ma ero soprapensiero. Sono passato di qui perché mi occorrevano alcune cose ed ho sentito, senza volerlo, la discussione che c’è stata qualche minuto fa. Le serve ancora quel garzone, del quale tanto si lamentava? Beh, non so fare molto, però ho voglia di imparare ed ho tanta buona volontà".
- "Dici sul serio?", gli chiese Gaetano.
- "Si, certamente… quando posso cominciare?".
Il commerciante lo squadrò per qualche minuto, da capo a piedi, e, grattandosi sotto al mento, gli fece un ampio sorriso, facendogli capire che avrebbe accettato la sua proposta.
- "Per me puoi iniziare anche da subito. Dovrai fare ciò che ti dico, essere gentile con la clientela e molto preciso, nel tuo lavoro. Seguimi, che dovrei avere grembiule e cappello, giusto della tua misura!".
Nell’udire quelle parole, Adriano si illuminò come un albero di Natale. L’occasione che tanto aspettava era giunta in un momento improvviso ma, soprattutto, era riuscito a coglierla al volo. Nel giro di qualche settimana, divenne così esperto nel servire chiunque entrasse in negozio, da diventare affidabile e simpatico all’intera clientela, che più non si lamentò delle consegne: per Gaetano, qualche grattacapo in meno; per Adriano, certamente un incontro davvero fortunato!
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